Comunali a Napoli, quattro candidati in campo nonostante il dissesto: «Siamo coraggiosi, non folli»

Comunali a Napoli, quattro candidati in campo nonostante il dissesto: «Siamo coraggiosi, non folli»
di Carlo Porcaro
Giovedì 20 Maggio 2021, 11:00 - Ultimo agg. 21 Maggio, 09:05
4 Minuti di Lettura

«Sì alla legge salva-Napoli, noi però intanto ci siamo candidati con coraggio: mica siamo incoscienti». Questa, seppur con sfumature diverse, la reazione comune degli aspiranti sindaco - quelli ufficiali, per intendersi - all'appello di Gaetano Manfredi per chiedere una norma che risolva il nodo dei debiti dell'amministrazione cittadina. Chi da mesi o settimane è sceso in campo, ha respinto l'idea di averlo fatto con incoscienza ed ha ribaltato la questione sollecitando lo stesso ex ministro a non sottrarsi dall'agone. Antonio Bassolino in un post su facebook ha commentato rimarcando di avere la cassetta degli attrezzi necessari ad aggiustare una macchina scassata: «Mi sono candidato da oltre tre mesi su sollecitazione di tante persone e ben sapendo che la città è gravemente dissestata. Di fronte a noi si profila un cammino tutto in salita: è davvero molto difficile, ma non impossibile. Dipende dalla collaborazione tra le diverse istituzioni, da un giusto sentimento di impegno civile», ha scritto. L'ex sindaco ha poi rilanciato presentandosi come «al di sopra delle parti politiche» con la certezza di «avere competenza e mani libere». Da diverso tempo candidata a sindaco, c'è anche l'assessore comunale Alessandra Clemente che ha ricordato le proteste messe in atto dalla sua giunta dinanzi Montecitorio «contro il debito ingiusto e per chiedere una legge per Napoli». Proteste rimaste inascoltate. Se però il tema torna di attualità può essere un bene secondo Clemente, da cui infatti è arrivata un'apertura rispetto al commento del suo sindaco Luigi de Magistris: «Se le elezioni amministrative diventano una motivazione ad aiutare la città sono ad ogni modo contenta. Che il Governo proceda senza indugi: ha i numeri e le risorse per farlo ora», ha aggiunto. 

Dal mondo dell'associazionismo con forti radici a sinistra, si è poi candidato Sergio D'Angelo, il cui passato da assessore comunale consente uno sguardo più dal di dentro alle dinamiche contabili. «Difficile non condividere il contenuto dell'analisi di Manfredi, è meno condivisibile il metodo utilizzato per rimarcare una questione vera.

Perché prima ci si candida con la consapevolezza di ciò a cui si va incontro dimostrando una bella dose di coraggio e poi si pongono i temi che riguardano la città», ha sottolineato. Il numero uno di Gesco non ci sta a passare per «sprovveduto» anche perché «le condizioni della città sono sotto gli occhi di tutti». Quale sarebbe dovuto essere allora il metodo corretto? «Manfredi avrebbe dovuto promuovere da candidato un'iniziativa bipartisan per responsabilizzare tutti insieme il Governo e il Parlamento a favore dei mille comuni in difficoltà - ha spiegato D'Angelo - Con queste premesse invece non passerà la norma, perché il centrodestra la vedrebbe come un regalo al centrosinistra». 

Video

Quanto al fronte del centrodestra, il candidato in pectore Catello Maresca non ha commentato perché - a quanto trapela - una sua qualsiasi riflessione verrebbe letta come un primo passo ufficiale verso la candidatura. Gli esponenti della sua lista civica, Essere Napoli, sui social non si sono però voluti sottrarre al dibattito evidenziando la differenza tra il progetto civico del magistrato e le coalizioni politiche. «Napoli non è un bancomat e non può essere ostaggio di chi l'ha ridotta in questo stato - è la premessa - Il modus operandi di chi per candidarsi pretende che lo Stato si sobbarchi il debito che hanno accumulato i suoi stessi colleghi di partito, da Bassolino fino a de Magistris, è inaccettabile. Ci vogliono progetti, non richieste populiste per essere candidati a sindaco». Per i sostenitori di Maresca «Manfredi rappresenta la peggior sinistra assistenzialista, spocchiosa e radical chic». Da qui la convinzione di incarnare un'autentica alternativa civica: «Napoli merita l'amore di chi vuole scendere in campo a prescindere da quanti soldi verranno stanziati». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA