Comune di Napoli, Laura Lieto vicesindaco ma Manfredi prepara il rimpasto di settembre

Comune di Napoli, Laura Lieto vicesindaco ma Manfredi prepara il rimpasto di settembre
di Luigi Roano
Venerdì 5 Agosto 2022, 08:00 - Ultimo agg. 17:25
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Verrebbe da dire tutto come previsto già il 26 luglio e infatti il nuovo vicesindaco di Napoli è Laura Lieto, titolare della delega all'Urbanistica. Il decreto il sindaco Gaetano Manfredi lo ha firmato ieri sera mentre oggi l'ex rettore presenterà la Lieto in Consiglio comunale nel suo nuovo ruolo. Non l'unica mossa di Manfredi, perché ha conferito all'assessore alla Salute Vincenzo Santagada la delega delle funzioni in materia di accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori. Ma soprattutto a Teresa Armato - che si occupa di turismo e attività produttive - assegna le deleghe a Decentramento, rapporti con le Municipalità e Consiglio comunale, deleghe squisitamente politiche per l'assessora del Pd in quota al ministro Dario Franceschini. Cosa significa? È tutta una questione di equilibri interni. La Lieto non ha una casacca politica è stata scelta dal sindaco esattamente come la sua predecessore, la povera Mia Filippone prematuramente scomparsa, e questo gli consente di tenere a debita distanza il pressing dei partiti. Con la Armato impalmata sostanzialmente quale volto del sindaci nel campo squisitamente politico si garantisce l'appoggio dei dem che assieme al suo gruppo consiliare Manfredi sindaco costituiscono le uniche due certezze della sua maggioranza visti i mutati equilibri politici a livello nazionale dove il cosiddetto campo largo si è letteralmente polverizzato e potrebbe accadere anche in Comune da un giorno all'altro, quello della presentazione delle liste per le elezioni politiche del 25 settembre. Prima di approfondire questo aspetto della vicenda politica, vale la pena soffermarsi ancora sulla giunta. La Lieto non sostituisce numericamente la Filippone, le deleghe alla scuola e alla famiglia infatti sono ancora vacanti. Il sindaco un altro rimpasto, alla luce delle vicende nazionali, lo farà dopo il 21 agosto, data in cui si presenteranno appunto le liste, quello il periodo per completare la giunta che potrebbe avere connotati molto diversi. In questo senso la stessa Lieto, connotandosi come il classico tecnico di area, diventerebbe un'altra possibile pedina da muovere in caso di scenari politici stravolti alla presentazione delle liste o dopo il voto. Insomma, la Lieto non è un vicesindaco a tempo perché il sindaco nutre grande fiducia in lei, il suo curriculum è di alto profilo, ma resta il fatto che le deleghe politiche le ha date alla Armato. E il ruolo del vice a Palazzo San Giacomo è stato sempre il più politico di tutti. E per l'assessore al Turismo si profilano giorni difficili. 

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Manfredi è stato eletto con una maggioranza, il campo largo composta da Pd, M5S, Sinistra e Verdi oltre ai civici. Di quella maggioranza, a livello nazionale, è rimasto solo il Pd. E se a Napoli succedesse la stessa cosa sarebbe un guaio per l'ex rettore. Come stanno le cose allora? In meno di un anno il M5S si è scisso da 6 consiglieri è sceso a 3, l'altra metà sono i dimaiani di Insieme per il futuro in maggioranza, ma non rappresentati in giunta. A livello nazionale a oggi Luigi Di Maio, il loro leader, non rientra nell'asse costituito dal Pd con Azione di Carlo Calenda. Così come i tre consiglieri della sinistra e dei Verdi Sergio D'Angelo, Rosario Andreozzi e Luigi Carbone. Non è finita qui perché l'effetto Calenda cioè di Azione - non presente in Consiglio comunale - potrebbe allo stesso modo profilarsi se consiglieri comunali vicini a Mara Carfagna o provenienti dai gruppi moderati aderissero alla sua formazione.

Un effetto domino che spaccherebbe di fatto l'attuale maggioranza dalla quale potrebbero sfilarsi i pentastellati, i dimaiani e anche la sinistra più o meno tutti per gli stessi motivi, il nuovo corso del Pd a trazione moderata.

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