Metropolitana di Napoli, il primo treno spagnolo sfreccia di mattina ma è in prova

Metropolitana di Napoli, il primo treno spagnolo sfreccia di mattina ma è in prova
di Dario De Martino
Venerdì 5 Agosto 2022, 08:00 - Ultimo agg. 17:25
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I pendolari napoletani iniziano a vedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel dei disastrati trasporti napoletani. Il primo dei nuovi treni della linea 1 ha iniziato a viaggiare anche di giorno sui binari della metropolitana, fermandosi anche in tutte le fermate ma senza passeggeri a bordo. È l'inizio di quello che viene definito pre-esercizio del primo dei diciannove treni acquistati dal Comune per rinnovare la vecchissima flotta a disposizione della metropolitana partenopea. Dopo la fase dei collaudi notturni, per il primo dei nuovi treni è arrivato il momento di marciare insieme ai mezzi effettivamente in esercizio. Il nuovo veicolo, che i napoletani hanno iniziato a vedere ieri dalle banchine, dovrà macinare ora 5mila chilometri a vuoto. Poi, dopo l'ok del ministero, potrà essere messo effettivamente a disposizione dei napoletani, probabilmente a settembre. Una buona notizia, anche se lo scetticismo tra i cittadini, non manca.

Nei depositi di Piscinola ci sono nove dei nuovi treni costruiti dall'azienda spagnola Caf per la linea metro napoletana.

Il primo di questi è arrivato a Napoli il 9 marzo del 2020. In oltre due anni, da de Magistris a Manfredi, gli annunci per la messa in esercizio dei nuovi treni sono stati tanti ma puntualmente disattesi. Prima l'incendio ad uno dei nuovi veicoli, datato luglio 2021, durante le prove di collaudo. Poi i ritardi burocratici da parte del ministero lamentati dal sindaco Manfredi e gli scrupolosi controlli di Ansifa, l'Autorità che deve decidere sulla sicurezza dei treni. In mezzo la pandemia che non ha certo facilitato le operazioni. Di fatto, comunque, la messa in esercizio dei nuovi treni è sempre slittata rispetto agli annunci e gli auspici dell'amministrazione comunale. Stavolta, però, sembra che manchi davvero poco. 

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«È un momento molto importante per trasporti napoletani», commenta felice l'assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza pubblicando su Facebook il video del treno in marcia. Fa lo stesso anche il presidente della commissione Trasporti Nino Simeone che scrive: «Si vede finalmente la luce in fondo al tunnel». Ma non solo. Pochi giorni fa il sindaco Manfredi rispose così ad una domanda sulla scarsa offerta del servizio della metro: «Cercheremo di mantenere la nostra offerta sulla metropolitana malgrado le ferie. Facevamo affidamento - l'ammissione del primo cittadino - anche sui nuovi treni ma purtroppo non siamo riusciti ancora a metterli in linea. Ci auguriamo di farlo da settembre consentendoci così una maggiore frequenze e inoltre lavoriamo per un piano di allungamento dell'orario». Insomma, il nuovo obiettivo temporale è definito: settembre potrebbe essere il mese in cui i napoletani potranno finalmente mettere piede in almeno uno dei nuovi treni della metropolitana. Un giorno atteso da anni che permetterà, man mano, di mettere in pensione i veicoli attuali, alcuni dei quali vecchi di quarant'anni. Già perché una volta sbloccato il primo treno, la messa in esercizio degli altri dovrebbe essere più rapida: ogni 30-45 giorni dovrebbe essere messo in campo un nuovo mezzo, secondo i calcoli dell'assessorato ai trasporti. Ma l'amministrazione Manfredi, nel recente incontro con il ministro ai Trasporti Enrico Giovannini, ha chiesto di poter accelerare ancor di più i tempi. Insomma, in pochi mesi, a partire da settembre, l'intera flotta potrebbe essere rinnovata. Una vera e propria svolta per il trasporto pubblico napoletano. Anche perché attualmente la linea 1 della metropolitana dispone di appena sei treni, alcuni dei quali spesso costretti nelle officine per le riparazioni. È anche per questo motivo che i tempi di attesa alle stazioni della metropolitana sono spesso lunghissimi. Con i nuovi treni anche quelli dovrebbero dimezzarsi. L'obiettivo, che portò de Magistris all'infausta e famosa dichiarazione «con i nuovi treni sui trasporti saremo secondi solo al Giappone», è sempre lo stesso: raggiungere i tre minuti di attesa tra un treno e l'altro. Stavolta, però, dopo anni di annunci, il traguardo pare davvero più vicino. 

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