Comune di Napoli, de Magistris incontra i responsabili: è caccia ai voti per il bilancio

Comune di Napoli, de Magistris incontra i responsabili: è caccia ai voti per il bilancio
di Luigi Roano
Mercoledì 17 Marzo 2021, 09:03
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La paura fa 2,7 miliardi e anche qualche centinaio di milioni in più. È il debito che il Comune guidato dal sindaco Luigi de Magistris ha accumulato in questi 10 anni. Una cifra da inserire nel bilancio con tanto di piano per il recupero di una somma ingentissima. Impresa ardua, ai limiti dell'impossibile. Tant'è questa è storia nota che qualcuno in Comune aveva già derubricato. Con lo slittamento delle elezioni amministrative a ottobre causa Covid e pandemia - questo il ragionamento - anche la formulazione e l'approvazione del bilancio di previsione slitterà, anzi sarà affare che investirà in pieno il prossimo sindaco. Invece per l'ex pm - che continua la sua assidua campagna elettorale in Calabria dove si è candidato alla presidenza della Regione - la vicenda non è affatto chiusa. Da Roma arrivano segnali non confortanti sulla proroga, secondo quanto hanno appreso anche i tecnici di Palazzo San Giacomo. Il governo Draghi sarebbe intenzionato a concederne una, ma al massimo fino a fine aprile e non fino a ottobre. Del resto con Draghi nella cabina di comando la parola «rigore» assume un significo molto concreto. Che sia giusto o sbagliato è tutto da verificare però a oggi il dato è questo.

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De Magistris - come è noto da un paio di anni - non ha una maggioranza politica. Nella migliore delle ipotesi, rispetto ai 21 voti che gli servirebbero per approvare il bilancio al massimo ne può mettere a registro 19. Così sta ricominciando a incontrare quei consiglieri che prima stavano con lui e poi lo hanno mollato e anche i due responsabili Salvatore Guangi (Fi) e Mimmo Palmieri (Napoli popolare). I due che nella notte del 12 dicembre gli salvarono la pelle, la consiliatura e anche la possibilità di candidarsi in Calabria uscendo dall'Aula del Maschio Angioino al momento del voto facendo abbassare il quorum per l'approvazione del bilancio. Non solo loro due, de Magistris sembra che abbia avuto un contato anche con l'ex arancione Gabriele Mundo, oggi di Italia Viva, formazione politica che della «responsabilità» ha fatto il suo cavallo di battaglia almeno a Napoli. La sostanza è che de Magistris è stretto in una morsa da dove è difficile districarsi. Il Pd sta appoggiando una mozione di sfiducia a prescindere dal bilancio portata avanti dal gruppo La Città cioè dai deluchiani capitanati da Diego Venanzoni. Dall'altra parte c'è appunto l'assillo del bilancio dove potrebbe cadere politicamente sull'unico atto che un Comune non deve mai fallire, la manovra finanziaria. Nel caso del sindaco gli farebbe saltare la candidatura a presidente della Regione Calabria. Una morsa dalla quale è difficile venire fuori di qui l'esigenza di assicurarsi una tenuta politica in Consiglio comunale per stare al riparo da attacchi difficilmente parabili. Una proroga fino a ottobre che affiderebbe al nuovo sindaco la questione bilancio è quello che servirebbe a de Magistris. Potrebbe arrivare per vie parlamentari perché c'è una richiesta dell'Anci appoggiata dal deputato Pd Piero De Luca, figlio del governatore Vincenzo De Luca. 

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