Comune di Napoli, de Magistris in bilico: anche i fedelissimi pronti a mollarlo

Comune di Napoli, de Magistris in bilico: anche i fedelissimi pronti a mollarlo
di Luigi Roano
Giovedì 11 Marzo 2021, 11:00 - Ultimo agg. 15:30
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Le dimissioni - con annessa sfiducia al suo progetto politico - della ormai ex assessora Eleonora De Majo, non hanno lasciato indifferente il sindaco Luigi de Magistris. È ben consapevole de Magistris del rischio implosione dell'era arancione in questa velenosa coda del suo decennio. Così ieri sera l'ex pm, assieme al vicesindaco Carmine Piscopo e al direttore generale Ernesto Pollice, ha incontrato il gruppo demA - il capogruppo è Rosario Andreozzi - di diretta emanazione del suo Movimento. Che vede in minoranza i sostenitori della designata candidata a sindaco Alessandra Clemente rispetto ai demajani. La sostanza è che de Magistris teme le dimissioni di Andreozzi. A quel punto al sindaco per non essere sfiduciato in Aula, dove è già minoranza, non resterebbe che dimettersi perché nemmeno i responsabili potrebbero salvarlo. A maggior ragione se si considera che si approssima la seduta del bilancio di previsione di fine mese. Dovesse cadere sulla manovra finanziaria per lui scatterebbe l'incandidabilità e quindi l'addio al sogno di correre in Calabria per la presidenza di quella Regione. Un ragionamento - quello di salutare tutti prima di arrivare sull'orlo del cratere - che nel cerchio magico di de Magistris è appena un sussurro ma è nell'aria. Sempre che non dovesse arrivare la proroga dal Governo per la redazione del documento come sostengono molti tecnici anche in Comune. Perché i numeri in Aula sono assai peggio di quelli di dicembre scorso quando si salvò per un voto. Scenari, ipotesi ma solidamente ancorati a fatti concreti. Ed è su questo punto che de Magistris avrebbe preso contezza della situazione. Con la candidatura in Calabria e il voto ad aprile in quella Regione anche nella sua testa il capitolo Napoli sembrava chiuso. Invece lo slittamento della data del voto lo mette di fronte a una realtà amara: un finale di stagione che sembra un trappolone. Di sicuro i Movimenti a iniziare da Insurgencia sono pronti a salutare de Magistris. A dimostrazione che le dimissioni della De Majo sono figlie di un calcolo politico. 

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La sostanza è che nessuno ha fatto un passo indietro, almeno a oggi perché è stata calendarizzata un'altra riunione la prossima settimana dove tirare le somme di questa resa dei conti.

Andreozzi, per tentare di aprire una trattativa con altre forze politiche e assicurarsi che il bilancio passi, ha chiesto a nome del suo gruppo il passo indietro della Clemente rispetto alla candidatura a sindaco. Che non avrebbe battuto ciglio difendendo la sua scelta ma dicendo pure che se arrivasse un candidato migliore si potrebbe aprire una riflessione. Troppo poco per Andreozzi e i suoi. 

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Si è discusso - dunque - nel corso dell'infuocato faccia a faccia anche e soprattutto dell'attacco politico durissimo che la De Majo ha assestato alla Clemente. «Una candidata calata dall'alto e che pensa solo a se stessa: ha trasformato il Comune in un comitato elettorale ed è lontana dalla città reale» le parole della ex assessora ieri in una intervista a Il Mattino. La Clemente replica così alla sua ex collega. Lo fa dai microfoni di Radio Crc nella trasmissione Barba&Capelli condotta da Corrado Gabriele: «Siamo una squadra e il senso di unione ha caratterizzato ogni momento amministrativo del sindaco de Magistris. Anche in questa fase difficile abbiamo fronteggiato la crisi dovuta al Covid restando sempre uniti e così si devono affrontare le elezioni». Morbida, con il guanto di velluto, la sua posizione. «A me rammarica la decisione di Eleonora e mi sarebbe piaciuto continuare insieme - spiega ancora Clemente - l'ho vista sempre dalla parte del sindaco e della squadra prima di questa vicenda giudiziaria che credo l'abbia turbata profondamente. Penso che una delle sfide di de Magistris sia stata mettere insieme anche tanti giovani diversi che mai avrebbero avuto un percorso istituzionale e comune. Persone ed esperienze che si muovono in principi comuni, di sinistra e antifascisti combattendo la corruzione e il malaffare. Sono certa che nel futuro politico di Eleonora ci saranno nuovi obiettivi, la mia porta è sempre aperta e sono pronta a dialogare».

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