Consiglio comunale di Napoli, mini-partiti alla ricerca del terzo eletto

Consiglio comunale di Napoli, mini-partiti alla ricerca del terzo eletto
di Valerio Esca
Martedì 26 Ottobre 2021, 12:00 - Ultimo agg. 27 Ottobre, 07:11
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In attesa della proclamazione degli eletti (prevista oggi), cominciano le prima manovre in Consiglio comunale. I ragionamenti in corso sono quelli relativi alla presidenza dell'assemblea, che sembra destinata ad Enza Amato del Pd, alle due vicepresidenze, una delle quali dovrà andare all'opposizione (in pole Salvatore Guangi di Forza Italia, che ha già ricoperto il ruolo nella scorsa consiliatura) e ai capigruppo dei vari schieramenti. Ma lo scacchiere di via Verdi non è ancora completato. Sono aperte le trattative per tutte quelle compagini che hanno eletto uno o due consiglieri, nel tentativo di accaparrarsi il terzo eletto. Nel caso contrario si finisce nel calderone del Misto, dove ovviamente il peso politico è assai relativo. È bene ricordare, infatti, che per formare un gruppo in Consiglio comunale è necessario avere tre unità o una rappresentanza di gruppo parlamentare. Si parla da tempo di una modifica del regolamento per ridurre a due i componenti di un gruppo consiliare. I gruppi a tre furono decisi quando in Consiglio sedevano 80 eletti, passati poi a 60 e oggi 40. 

La prima spina riguarda la sinistra (che ha eletto due consiglieri: Sergio D'Angelo e Rosario Andreozzi), che al momento rischia di ritrovarsi senza gruppo. Il primo interlocutore di «Napoli solidale» è il sindaco Manfredi, che potrebbe dare in prestito alla sinistra un consigliere eletto nella sua lista civica, seconda forza dell'assemblea cittadina insieme al M5S, alle spalle del Pd. Al momento però dal secondo piano di Palazzo San Giacomo tutto tace. L'alternativa sarebbe quella di chiudere un accordo con il consigliere eletto in Europa verde, Luigi Carbone, che però a sorpresa potrebbe anche finire per accordarsi con «Manfredi sindaco». In caso contrario la sinistra non sembrerebbe intenzionata a scendere a patti con altri eletti dell'area moderata. Il problema chiaramente diventa politico. Una coalizione senza «Napoli solidale» sposterebbe gli equilibri dell'aula al centro e lascerebbe troppo spazio ai deluchiani. Sperano in un prestito anche quelli di «Azzurri per Napoli» con due consiglieri. Le trattative sono affidate al delegato del sindaco Carlo Puca. La lista di ispirazione del presidente De Luca, «Napoli libera», farà invece gruppo con l'eletto nelle fila di «Adesso» Gennaro Rispoli. Il capogruppo sarà Nino Simeone, che potrebbe però lasciare quando si decideranno le presidenze di commissione (Simeone va verso la conferma la Mobilità).

I due eletti de «La città» sono in cerca del terzo componente: trattative aperte con i Verdi e con i Moderati. Dovrebbe finire nel Misto l'eletto di Centro democratico. 

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Sciolte le riserve sulla composizione dell'aula, si aprirà la partita dei capigruppo. Gennaro Acampora, sostenuto dalla consigliera regionale Bruna Fiola e consigliere più votato a Napoli, potrebbe andare a ricoprire il ruolo nel Pd. L'M5S alla fine dovrebbe premiare l'ex assessore allo Sport, Ciro Borriello. Giochi ancora aperti per la lista del sindaco e ovviamente per i vari aggregati che si formeranno nelle prossime ore. In Fi a guidare il gruppo sarà Guangi, mentre la novità dovrebbe essere rappresentata dal gruppo del candidato sindaco Catello Maresca, che si unirà a Rosaria Borrelli (Essere Napoli) e a Bianca D'Angelo (Napoli capitale). FdI farà gruppo a sé avendo la rappresentanza parlamentare di riferimento. Dovrebbe andare nel Misto il consigliere eletto in Cambiamo, dove troverà anche Antonio Bassolino, Toti Lange, Alessandra Clemente e Claudio Cecere. 

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