Napoli, 142 vigili urbani in scadenza: sì della giunta alla proroga ma l'ultima parola spetta al ministero

Napoli, il giallo dei 142 vigili urbani in scadenza

Napoli, 142 vigili urbani in scadenza: sì della giunta alla proroga ma l'ultima parola spetta al ministero
di Paolo Barbuto
Domenica 24 Ottobre 2021, 08:00 - Ultimo agg. 16:13
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Non perderanno il posto i 142 vigili che avevano il contratto in scadenza proprio ieri. La prima riunione della giunta comunale del sindaco Manfredi ha approvato una delibera, proposta dal sindaco stesso e dall'assessore De Iesu, che consente ai giovani agenti di polizia municipale di poter continuare a lavorare fino al prossimo 31 dicembre, data in cui dovrebbero arrivare i nuovi finanziamenti dal Governo per la prosecuzione dei contratti.

La delibera di ieri è stata concentrata sul piano triennale del fabbisogno di personale.

S'è deciso, in pratica, che il Comune di Napoli non può permettersi di perdere quegli agenti ed è stato pescato il denaro necessario a far andare avanti il rapporto di lavoro fino alla prossima erogazione da parte del Governo. È stato recuperato un milione di euro che, come spiega una nota ufficiale di palazzo San Giacomo è stato «attinto da risparmi di spesa e l'Amministrazione si è impegnata a garantire il rifinanziamento anche per il 2022».

Questi giovani agenti sono entrati a far parte del Corpo della polizia Municipale di Napoli grazie al cosiddetto decreto sicurezza varata dall'allora ministro Salvini. Il Comune di Napoli viene dotato di un finanziamento grazie al quale può permettersi di rinnovare i contratti in scadenza per gli agenti in più promessi, a suo tempo, dal Viminale.

Spesso, però, i finanziamenti non sono sufficienti perciò si verificano situazioni di disagio come quella appena affrontata dalla neonata giunta partenopea.

L'ultima parola sul definitivo salvataggio di questi agenti, però, adesso spetta proprio al Ministero dell'interno, anzi a una commissione di quel ministero che si chiama Costel (commissione stabilità finanziaria enti locali). È necessario questo ulteriore passaggio formale perché il Comune di Napoli, come tutte le amministrazioni in riequilibrio non può permettersi spese che esulano da quelle ordinarie, senza prima ottenere il placet sull'operazione finanziaria. Secondo la nota di Palazzo San Giacomo «Il sindaco Manfredi e l'assessore De Iesu sono in stretto contatto con i vertici del Ministero dell'Interno affinché già nella prossima riunione la Costel possa dare il via libera definitivo». Insomma, sembra che la questione, che ha tenuto sulle spine i vigili e i sindacati per lunghi mesi, stia giungendo a una felice conclusione. 

 

Quella del rinnovo dei precari, però, è una goccia nel mare delle necessità del corpo di polizia municipale che, a Napoli, è ridotto a una manciata di uomini, anziani e fisicamente malridotti. L'età media è superiore ai 50 anni, la maggioranza del personale, però, è prossima ai 60 e la media scende solo perché ci sono gli ultimi giovanissimi appena riconfermati, che la trascinano verso il basso. In totale le unità a disposizione sono circa 1.200 ma la maggior parte non può stare in strada per via degli acciacchi fisici, così a governare il traffico c'è un manipolo di agenti che supera di poco le settecento unità. E quei settecento vanno divisi in tre gruppi di lavoro (per coprire le 24 ore) e sparpagliati in tutte e dieci le municipalità: il conto ve lo facciamo noi, in media per ogni turno ci sono meno di 25 vigili per ciascuna municipalità. Praticamente sarebbe impossibile anche garantire un minimo di controllo e di gestione del traffico, e invece i vigili a Napoli riescono anche a fare controlli sulla movida, sulle norme anti covid, sugli esercizi commerciali, fanno rilievi sugli incidenti, consegnano documenti ufficiali, presidiano strutture sotto sequestro. Ma ce la faranno ancora per poco. 

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