Consiglio comunale di Napoli, battaglia sul bilancio: «No alle forze esterne, in Aula decidiamo noi»

Consiglio comunale di Napoli, battaglia sul bilancio: «No alle forze esterne, in Aula decidiamo noi»
di Luigi Roano
Lunedì 7 Dicembre 2020, 12:00 - Ultimo agg. 12:20
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A sinistra di de Magistris stanno iniziando a digerire l'idea che per cavarsela e far passare il bilancio c'è una sola strada praticabile: quella dei voti degli azzurri di Fi. Mario Coppeto - sulla vicenda - matura un pensiero ancora più largo e mette il dito nella piaga dei quella parte politica: «Noi dobbiamo andare avanti e affidare le sorti del Consiglio comunale ai consiglieri comunali non a forze esterne». Allusione chiara al governatore Vincenzo De Luca che molto si sta sbattendo per allungare le sue mani su Napoli e togliersi lo sfizio di mandare a casa prima il sindaco. Che visti i risultati - sotto il profilo dell'amministrazione della città - lo meriterebbe ampiamente. Fosse una partita di calcio l'arbitro avrebbe già tirato fuori il cartellino rosso e nemmeno il Var potrebbe salvare l'ex pm. In Fi - nella sostanza - malgrado la spaccatura la pensano uguale. E in un modo o in un altro, alla fine, lo sfizio di non far gioire De Luca se lo toglieranno. Ma non è solo per questo che de Magistris si salverà. Perché tra gli azzurri il peso della responsabilità di fare arrivare un commissario nell'ultimo miglio di consiliatura è reale. Per non parlare del timore che una tale eventualità peserebbe non poco sulle casse dei creditori di Palazzo San Giacomo. «Il partito è diviso - racconta il capogruppo Stanislao Lanzotti - ma entrambe le posizioni, cioè votare no al bilancio o uscire dall'Aula hanno la loro dignità. Io devo attenermi, in quanto capogruppo, alla disciplina di partito e De Siano che è il coordinatore dice che il partito deve votare no al bilancio. Chiarito questo penso molti del gruppo lasceranno l'Aula. Perché è comunque vero che la chiusura anticipata della consiliatura per De Luca potrebbe essere una vittoria». Di chi si tratta? Chi sono quelli che potrebbero lasciare i banchi della Sala dei Baroni? Salvatore Guangi, Armando Coppola e lo stesso Domenico Palmieri

Lanzotti - nella sostanza - è oggetto di un forte pressing da parte di Fulvio Martisciello e Stefano Caldoro che gli stanno chiedendo di non differenziare la sua posizione da quella del gruppo.

E alla fine questo pressing potrebbe risultare decisiva. Anche perché mercoledì è programmato una conference call del partito con il leader Silvio Berlusconi. Al Cavaliere la spaccatura del partito non piace e invocherà la pace tra i 4 litiganti: Armando Cesaro e Domenico De Siano da un lato, e appunto Martisciello e Caldoro dall'altra. Stando ai bene informati azzurri la linea della «responsabilità» piace a Berlusconi e questo indirettamente potrebbe aiutare de Magistris. E lo stesso Lanzotti che è stato tra i primi a dire no al Commissario addirittura un paio di mesi fa. Berlusconi di tenterà di far fare la pace tra i dirigenti di Fi che dovrebbe essere l'obiettivo del vertice a distanza. Tuttavia quello che vale per gli altri partiti vale anche per gli azzurri. È questo il tempo in cui si decidono le strategie per il candidato sindaco di Napoli perché la certezza è una sola: de Magistris non è ricandidabile perché ha esaurito il limite dei due mandati e a maggio si vota. A Berlusconi la linea del civismo piace così come pure Catello Maresca alla guida di una simile coalizione per vincere a Napoli. E Lanzotti - assieme a pochi altri dirigenti azzurri - questa opzione l'ha sposata subito dopo la batosta elettorale delle regionali. 

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Oggi la conferenza dei capigruppo stabilirà le date del Consiglio comunale tenendo presente che l'ultima data utile è quella del 13 - che è domenica - data in cui scade la diffida del prefetto e potrebbe arrivare se no rispettata un commissario ad acta. L'orientamento è per una doppia seduta nelle date del 10 e 12, ma anche mercoledì 9 potrebbe essere una opzione da tenere presente.

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