A sinistra di de Magistris stanno iniziando a digerire l'idea che per cavarsela e far passare il bilancio c'è una sola strada praticabile: quella dei voti degli azzurri di Fi. Mario Coppeto - sulla vicenda - matura un pensiero ancora più largo e mette il dito nella piaga dei quella parte politica: «Noi dobbiamo andare avanti e affidare le sorti del Consiglio comunale ai consiglieri comunali non a forze esterne». Allusione chiara al governatore Vincenzo De Luca che molto si sta sbattendo per allungare le sue mani su Napoli e togliersi lo sfizio di mandare a casa prima il sindaco. Che visti i risultati - sotto il profilo dell'amministrazione della città - lo meriterebbe ampiamente. Fosse una partita di calcio l'arbitro avrebbe già tirato fuori il cartellino rosso e nemmeno il Var potrebbe salvare l'ex pm. In Fi - nella sostanza - malgrado la spaccatura la pensano uguale. E in un modo o in un altro, alla fine, lo sfizio di non far gioire De Luca se lo toglieranno. Ma non è solo per questo che de Magistris si salverà. Perché tra gli azzurri il peso della responsabilità di fare arrivare un commissario nell'ultimo miglio di consiliatura è reale. Per non parlare del timore che una tale eventualità peserebbe non poco sulle casse dei creditori di Palazzo San Giacomo. «Il partito è diviso - racconta il capogruppo Stanislao Lanzotti - ma entrambe le posizioni, cioè votare no al bilancio o uscire dall'Aula hanno la loro dignità. Io devo attenermi, in quanto capogruppo, alla disciplina di partito e De Siano che è il coordinatore dice che il partito deve votare no al bilancio. Chiarito questo penso molti del gruppo lasceranno l'Aula. Perché è comunque vero che la chiusura anticipata della consiliatura per De Luca potrebbe essere una vittoria». Di chi si tratta? Chi sono quelli che potrebbero lasciare i banchi della Sala dei Baroni? Salvatore Guangi, Armando Coppola e lo stesso Domenico Palmieri.
Lanzotti - nella sostanza - è oggetto di un forte pressing da parte di Fulvio Martisciello e Stefano Caldoro che gli stanno chiedendo di non differenziare la sua posizione da quella del gruppo.
Oggi la conferenza dei capigruppo stabilirà le date del Consiglio comunale tenendo presente che l'ultima data utile è quella del 13 - che è domenica - data in cui scade la diffida del prefetto e potrebbe arrivare se no rispettata un commissario ad acta. L'orientamento è per una doppia seduta nelle date del 10 e 12, ma anche mercoledì 9 potrebbe essere una opzione da tenere presente.