Coronavirus in Campania, è assalto alla cassa integrazione: «500 richieste al minuto»

Coronavirus in Campania, è assalto alla cassa integrazione: «500 richieste al minuto»
di Luigi Roano
Martedì 31 Marzo 2020, 08:00 - Ultimo agg. 11:39
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Oggi il governatore della Campania Vincenzo De Luca dovrebbe sottoporre al Governo «la piattaforma economico-sociale, un «programma di aiuti» rivolto a tutti e anche alle imprese. Alle quali ha chiesto idee da sottoporre da subito al Governo nazionale» così come «anche alle parti sociali». Una mossa, quella di De Luca, al netto del sostegno alle famiglie. La prima risposta gli è arrivata ieri sulla piattaforma telematica della Regione tramite il sito dell'Inps sovraccarico dove le richieste di Cassa integrazione in deroga sono piovute a migliaia al ritmo di 500 al minuto per arrivare nella prima giornata a superare quota 25mila. Un segnale inequivocabile delle difficoltà in cui versa il mondo soprattutto delle piccole e medie imprese, degli artigiani, di chi ha 5 o 6 dipendenti, insomma la spina dorsale dell'economia campana. Non è stato l'unico segnale arrivato a De Luca.

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Dalla Camera di Commercio di Napoli guidata da Ciro Fiola arriva una proposta choc, anzi un progetto che vedrà la luce tra mercoledì e giovedì ma che è già sulla scrivania di De Luca. Una iniziativa che promette di muovere soldi veri sempre troppo bloccati nei forzieri delle banche. «Abbiamo spedito le nostre idee al governatore, ora stiamo aspettando il bando di Unioncamere e stiamo lavorando con Sviluppo-Campania per mettere in circolo una liquidità tra i 300 e i 500 milioni». Fiola spiega come sbloccare questa montagna di soldi: «Si tratta di attingere a dei prestiti dalle banche, gli interessi li pagherà la Camera di Commercio. Si tratta di somma che vanno dai 5000 ai 30mila euro. Chi ne usufruisce inizierà a pagare tra due anni e dovrà smaltire il prestito nei successivi quattro. Naturalmente ne potranno usufruire quelle imprese che hanno subito un danno dall'emergenza sanitaria data dal Coronavirus».
 


Dalla sede degli industriali napoletani di Palazzo Partanna trapela poco o nulla se non un giudizio positivo rispetto a quello che vuole mettere in campo De Luca. Tuttavia, per gli industriali napoletani servono misure che devono avere anche e soprattutto il sostegno dello Stato. Tra i costruttori l'atmosfera certo non è allegra: rimettere in moto l'edilizia però non è solo una speranza. Si punta sull'attuazione dei Piani urbanistici comunali e tocca alla Regione una volta spediti dare il via libera.

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Il direttore generale di Confcommercio Campania Pasquale Russo ha confezionato un corposo dossier per De Luca: «Sospensione per 6 mesi degli adempimenti fiscali e previdenziali senza limiti di fatturato, linee di credito a tasso agevolato per scorte e pagamento fornitori con garanzia pubblica, creazione di una Indennità d'impresa, una tantum, calcolata in percentuale sul fatturato 2019, per l'intero periodo di durata dell'emergenza. Queste alcune delle proposte oltre alla richiesta di utilizzare «per esempio i fondi Fesr». La Cisl al governatore chiede «la costituzione di una cabina di crisi, con la partecipazione delle Prefetture, delle associazioni datoriali e dei sindacati per monitorare e vigilare sulla corretta applicazione delle misure per il contenimento della diffusione del Covid 19 negli ambienti di lavoro». Per poi virare su di una misura ancora più concreta: «In attesa che arrivino i fondi promessi dall'Europa, di agire nei confronti del governo nazionale affinché le banche immettano liquidità nel sistema socio-economico-produttivo; un processo di cui le Regioni dovranno farsi garanti». 

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