Al ministro della Salute Roberto Speranza e al commissario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri ha prospettato uno scenario tipo Lombardia. Agghiacciante perché la primavera scorsa ha visto centinaia di morti in quella regione. Tanto che è arrivato a chiedere un centinaio di posti in più di terapia intensiva. Malgrado - come raccontano tanti camici bianchi senza bavaglio - moltissimi sono vuoti e nessuno spera vengano occupati. Chi c'era a quel vertice romano racconta che il governatore Vincenzo De Luca è apparso apocalittico e soprattutto ha battuto cassa. Ma in un clima di collaborazione istituzionale - come si conviene in questi casi - con il nemico Arcuri (si ricorderanno gli strappi sulla riconversione dell'area ex Italsider di Bagnoli) e anche con il ministro che porta memoria, ma non rancore, delle invettive via fb contro quando la Campania era il modello «Covid free» dell'Italia e altrove si moriva. Tant'è, De Luca ha chiesto e ottenuto che oggettivamente, ora che la Campania è in difficoltà come lo è stata la Lombardia, quell'indice del 30% delle forniture antivirus venga raddoppiato. E che in Campania vengano spediti volontari, medici e infermieri per bloccare l'apocalisse prospettata dal Presidente della Regione. La sostanza è che De Luca a Roma ha portato il conto scritto sulla tabella che ieri ha visto in Campania a fronte di quasi 10mila tamponi anche la bellezza di 757 positivi, numeri più che convincenti per spegnere polemiche e dirottare i ragionamenti sul cosiddetto bene comune: la salute.
LEGGI ANCHE Covid Campania, picco di positivi
Insomma sono tutti contenti e tutti mettono però i puntini su ogni parola.
LEGGI ANCHE Covid Italia, il piano della seconda ondata
La contronota di ministero e commissariato per l'emergenza è meno veemente: «Saranno predisposte tutte le iniziative necessarie per garantire alla Campania le forniture indispensabili per i dispositivi di sicurezza, per i test molecolari e sierologici, e quanto è necessario per attrezzare al meglio le terapie intensive e sub intensive con relativi ventilatori polmonari e i dispositivi». Ma anche qui arriva la sottolineatura: «In Campania, comunque, non si registrano oggi problemi di carenza di posti letto per la degenza, c'è stata nel corso dell'incontro piena condivisione sugli obiettivi e anche sulle misure da adottare per essere pronti ad affrontare anche un aggravamento della situazione epidemiologica».
Chi non ci sta alla lettura di questa situazione è Stefano Caldoro capo dell'opposizione di centrodestra nel Consiglio regionale e fresco sfidante - battuto - da De Luca. Caldoro insinua, anzi attacca a testa bassa: «Prima del voto sono stati celati i dati reali del contagio. Esplosi guarda caso pochi giorni dopo la chiusura delle urne. Al netto delle polemiche politiche ormai senza senso, si è perso molto tempo prezioso e oggi la Campania è fuori controllo per ammissione del Governo, che è dello stesso colore della Giunta regionale». Caldoro poi conclude: «Ci aspettiamo l'intervento di tutti gli organi di controllo. Ho i brividi al solo pensiero di una manipolazione del numero dei contagiati prima e dopo il voto. Sarebbe gravissimo». L'altra sfidante di De Luca, Valeria Ciarambino, precipitata nell'abisso del 10% di consensi, si è molto ammorbidita verso il governatore: «Di fronte all'ultima impennata della curva dei contagi in Campania, il governatore De Luca ha il dovere di ascoltare tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale. È il momento della collaborazione, nell'interesse dei cittadini e anche del governatore».