Coronavirus, l'appello di Capasso:
«Tampone a tutti i cittadini campani»

Coronavirus, l'appello di Capasso: «Tampone a tutti i cittadini campani»
Martedì 17 Marzo 2020, 17:19
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«Tutti i cittadini della Campania, nessuno escluso, deve essere sottoposto al tampone per verificare la positività da Covid19: è l'unico modo per garantire sicurezza fisica e psicologica alla gente, per individuare i positivi asintomatici e, in più, porterebbe anche ad un notevole risparmio economico». È la proposta del sindaco di Ottavian, Luca Capasso, il quale lancia un appello al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, sottolineando anche che nella sua città esiste una struttura sanitaria privata «con 7 posti per la rianimazione e 8 per la terapia cardiologica, mai utilizzati». «È una struttura autorizzata ma non accreditata - spiega Capasso - chiedo alla Regione di pensare ad una convenzione per usare questi posti, inviare personale e dare un aiuto alla sanità pubblica. E' incredibile che in una situazione di emergenza come questa ci siano posti per la rianimazione e la terapia intensiva completamente nuovi e mai utilizzati. Dobbiamo usare tutte le risorse a disposizione, senza tregua».

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Il sindaco di Ottaviano, però, punta soprattutto ai test per tutti i campani. «Potrebbero essere fatti a domicilio - dice - coinvolgendo i centri diagnostici e le cliniche di tutta la Regione: in pochi giorni tutti finalmente avremo una risposta vera sulla positività da Covid19.
Se dotassimo i centri diagnostici e le cliniche della possibilità di fare il tampone, in pochi giorni potremmo riuscire a sottoporre al test tutti i cittadini della Campania. Si tratterebbe di farlo due volte, la seconda dopo 14 giorni. Soltanto così riusciremmo a trovare tutti i positivi asintomatici, a metterli in isolamento e a fare uscire dall'incubo milioni di persone, che comunque dovrebbero rispettare gli accorgimenti sull'igiene e la distanza di sicurezza. Con una operazione del genere si risparmierebbero anche soldi: i costi dei tamponi sono molto più bassi dei costi di ricoveri e terapia intensiva».
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