De Luca attacca Putin: «Guerra, Russia colpevole»

De Luca attacca Putin: «Guerra, Russia colpevole»
di Adolfo Pappalardo
Sabato 22 Ottobre 2022, 09:00 - Ultimo agg. 23 Ottobre, 09:03
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Ora, a una settimana esatta dalla manifestazione contro la guerra, Vincenzo De Luca modifica la rotta ed evita fraintendimenti: «È chiara la responsabilità della Russia», dice nella sua rituale diretta sui social. Perché sinora il governatore si era tenuto sempre abbastanza equidistante, preferendosi sempre soffermare sul «cessate il fuoco» senza insistere sul ruolo (diverso) tra aggressore ed aggredito. Poi il cambio già da qualche giorno se il video di presentazione della marcia del corteo del 28 ottobre si apre sul claim «fermare Putin».

Due settimane fa, il filo del discorso deluchiano, sempre riferendosi al conflitto in Ucraina, era diverso.

Non una chiara presa di posizione contro Putin e anzi critiche al leader dell'Ucraina e alla Nato. «Dobbiamo dire a quelli che ricevono le nostre armi per difendersi che nessuno poi può dire decido io quello che si fa. Il presidente ucraino merita la nostra ammirazione per la resistenza che hanno messo in campo, tuttavia non può dire non si dialoga con nessuno. Chi non vuole dialogare con nessuno dovrà assumersi la responsabilità di risolvere i suoi problemi nazionali da solo. Non può dire decido io», diceva nella sua diretta settimanale del 7 ottobre. La stessa in cui contestava anche l'atteggiamento non solo italiano di «appendice passiva della Nato, una sorta di segreteria distaccata di Stoltenberg che in questi mesi ha dato prove di grande ottusità politica».

Tanto che appena due giorni fa il console generale d'Ucraina a Napoli Maksym Kovalenko, in una lettera, chiedeva al governatore di «prendere posizione sul conflitto» e «si eviti di confondere l'aggressore con la vittima dell'aggressione, tenga conto di questo per la manifestazione».

E ieri ecco la presa di posizione netta del governatore che sottolinea, anzitutto, come alla manifestazione «hanno aderito centinaia di Comuni a cominciare da Napoli, le organizzazioni sindacali, culturali, scuole e personalità. È un clima che cresce in maniera straordinaria a conferma della domanda fortissima di pace che è presente e va crescendo nel Paese».

Poi subito dopo la precisazione: «Questa manifestazione non confonde le responsabilità relative alla guerra in Ucraina e il fatto che la Russia ha sconvolto gli equilibri mondiali. Ci sono responsabilità chiare, ma quella che doveva essere un'operazione militare speciale della Russia si sta trascinando ormai da mesi, determinando ricadute drammatiche innanzitutto contro il popolo ucraino e poi cadute pesanti nel mercato dell'energia sul piano mondiale. Nella manifestazione proponiamo l'obiettivo chiaro del cessate il fuoco in Ucraina, Paese che ha avuto un fiume di armi e aiuti economici per reggere l'aggressione della Russia, ma ora si devono fermare le armi».

Video

Secondo De Luca ci sono due opzioni: «O la soluzione militare o diplomatica. Se qualcuno pensa che si possa avere una soluzione militare sappia che dietro c'è il pericolo di guerra atomica». E a chi, in questi giorni, ha teorizzato come solo con il ritiro dall'Ucraina da parte delle forze russe si possano iniziare le trattative, l'ex sindaco rimarca come non è sempre così. E cita il caso della fine del conflitto in Vietnam in cui si erano infilate le truppe Usa. «In Vietnam la guerra non è cessata immediatamente: mentre ancora le truppe americane erano presenti, circa 500mila soldati, si raggiunse l'armistizio di Parigi. Mentre gli eserciti erano in campo si firmò - conclude - un accordo che era il primo passo per una conferenza di pace. Dovremmo fare la stessa cosa». 

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