La cassa integrazione, Ugo Di Mare, tassista di 31 anni, l'ha ricevuta ieri. Quattrocento euro complessivi per il periodo compreso tra l'11 maggio e il 16 agosto. Quattrocento euro in tutto. Una moglie, una figlia di dieci mesi, un bimbo di otto e le spese della macchina da sostenere, oltre quelle di casa e della vita. Risorse già andate in fumo in un battibaleno tra le bollette da pagare, un finanziamento che non ha potuto sospendere, la spesa. È uno degli oltre 2300 tassisti in ginocchio. Una delle categorie più penalizzate dalla pandemia e che non si è mai fermata neanche la chiusura rischiando i contagi, portando medici e pazienti negli ospedali. Sono i dimenticati. Quattrocento euro arrivati ieri e certo non serviranno a trascorrere un Natale sereno.
Ugo viene da una generazione di tassisti, il padre guidava l'auto bianca, il nonno, il bisnonno.
Di Mare fa parte del consorzio «Today tour», radiotaxi 8888, numero di licenza 2228. Scrive nella lettera. «Purtroppo la mia situazione come quella di tutto il comparto taxi è disastrosa non solo siamo senza fondi ma siamo al di sotto, siamo senza dignità a casa io non riesco più a vedere mia moglie negli occhi, siamo senza un centesimo. Dovevo comprare il latte in polvere a mia figlia e se non era per mia madre che è una pensionata non avrei potuto darle il latte, bene primario. Vi rendete conto? Tra pochi giorni è Natale e lo deve essere per tutti confido in un vostro sussidio altrimenti sarò costretto a portare la mia famiglia sotto la regione a Santa Lucia o palazzo San Giacomo perché lo ripeto io non sono più in grado di sfamarli».
Di Mare scende al lavoro a giorni alterni, in base alla regola decisa dal Comune del pari e dispari. «Ora a febbraio - si legge nella lettera inviata - scade anche l'assicurazione, 2100 euro. E rischio di perdere anche la macchina. Tutti siamo allo stremo aiutateci dateci una proroga almeno sulla polizza perché se mi bloccano anche la macchina io verrò a dormire sotto la Regione». Ora è il momento - incalza Cosimo La Malfa dell'Usb - che le istituzioni dimostrino di essere disposte ad impegnarsi per noi, il Governo nel decreto di agosto ha stanziato dieci milioni di euro a fondo perduto per taxi e Ncc, somme gestite dagli enti locali e mai arrivate». E non è certo un regalo di Natale, ma la sopravvivenza.