Passato il momento della conta di parlamentari, consiglieri regionali e comunali che decideranno di salpare con la nave guidata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, verrà quello del riassetto degli equilibri tra grillini ed ex. I riverberi della scissione del M5S piomberanno presto anche sulla giunta comunale di Napoli e il sindaco Gaetano Manfredi si sta preparando ad immaginare il primo rimpasto. Chi lo conosce scommette che «fino alle politiche non toccherà nulla», ma è improbabile immaginare che sia così. Tenere in assemblea cittadina un gruppo di tre consiglieri, Insieme per il futuro (che in queste ore sarà ufficializzato), senza una rappresentanza nella squadra di governo cittadino, alla vigilia delle politiche, potrebbe minare la serenità della maggioranza. Manfredi dovrà per forza di cose tenere in piedi un dialogo con Di Maio, considerato tra l'altro vicinissimo al premier Mario Draghi.
Dalle parole dell'ex rettore si comprende che l'apertura c'è: «Non entro nella dinamica di un movimento politico. È chiaro che esistono delle posizioni che si sono divaricate, ma mi auguro che dentro a questo travaglio, che io rispetto moltissimo, si mantenga una capacità di dialogo perché è un momento in cui bisogna stare insieme e non allontanarsi». Quando si prova a pungolarlo sulla possibilità di un ingresso in giunta di un dimaiano Manfredi spiega: «Al momento non mi è stata chiesta nessuna casella. Quando me la chiederanno allora risponderò». L'ex rettore sa bene che dovrà effettuare il tagliando della sua squadra di governo molto probabilmente in concomitanza con il primo giro di boa della sua sindacatura. Ma non è escluso che possa intervenire anche prima. C'è da risolvere la questione legata all'assenza forzata per problemi di salute della vicesindaca Mia Filippone. Una figura onnipresente fino a quando non è stata costretta al ricovero, pronta a sostituire il primo cittadino ad ogni occasione. Con deleghe tra l'altro non di poco conto: istruzione, famiglia ed edilizia scolastica. Manfredi potrebbe anche decidere di affidare la poltrona di vicesindaco ad un assessore di fiducia, liberando così a cascata una casella. C'è poi un altro ragionamento che prende quota in queste ore: il M5S, che ha un gruppo a tre, Ciro Borriello, Claudio Cecere e Salvatore Flocco, può contare su due assessori, Emanuela Ferrante e Luca Trapanese.