Elezioni a Napoli, Bassolino apre alla destra: «Sono un indipendente e ho consensi trasversali»

Elezioni a Napoli, Bassolino apre alla destra: «Sono un indipendente e ho consensi trasversali»
di Luigi Roano
Mercoledì 29 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 16:41
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Getta acqua sul fuoco delle polemiche, anche quelle della sinistra sinistra che vuole Antonio Bassolino nuovamente sindaco anche contro la casa madre Pd, ma è un po' spiazzato in queste ore da quel sottile filo rossonero che lo lega alla destra napoletana. «Ma quale patto con la destra - racconta Bassolino al telefono mentre rincorre la fascia tricolore infilandosi in ogni quartiere e vicolo della città - il mio voto è trasversale: nel 1997 quando fui eletto per la seconda volto sindaco presi il 73% dei consensi, da dove pensate che abbia preso io tutti quei voti se non anche dalla destra?». Bassolino è fatto così, guai a palesargli una strada politica senza uscita di sicurezza. Così, quell'incontro e quella foto che lo ritrae sul proscenio del centro studi Pietro Golia, cuore caldo della destra partenopea, diventa «una cosa normale». Basta volgere lo sguardo all'indietro che l'ex sindaco mette sul tavolo la sua storia. La sostanza però è che al di là di come lo si voglia definire, quell'incontro restituisce un sentimento chiaro: quelli della destra destra lo hanno scelto come il loro candidato sindaco, nonostante quella parte politica abbia un suo candidato che è il pm in aspettativa Catello Maresca. «Sono stato invitato a un incontro come gli altri candidati sindaci, io e sottolineo io, ci vado agli incontri e ai confronti» dice Bassolino. Il riferimento a Gaetano Manfredi - candidato del centrosinistra e del M5S - che invece strategicamente non ha partecipato a nessun confronto è palese. E l'ex rettore non ci sta: «Devo dire che mi ha sorpreso vedere Bassolino a quell'incontro. È stato sempre un esponente della sinistra e, per quanto questa sia una elezione locale, eleggiamo il sindaco di una grande città. Quindi l'appartenenza politica ha un valore». 

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Bassolino non sfugge al flirt con la destra, anzi rilancia: «Io non solo rispondo a tutti gli inviti, ma vado oltre. Il mio amico Paolo Isotta, che è scomparso da poco, era di idee molto di destra, ma eravamo lo stesso grandi amici e mi sono candidato quando stavo andando in chiesa al suo funerale. Paolo per mesi, prima di morire, mi ha incitato a candidarmi tempestandomi di telefonate e di messaggi perché eravamo uniti dall'amore per Napoli». Un legame, quello con Isotta - dunque - solido e maturato in tanti anni di reciproca conoscenza, tanto che Bassolino rivela ancora: «Paolo incitava me a candidarmi e anche i suoi amici a sostenermi. Al Sannazaro a maggio abbiamo ricordato Isotta io, il mio amico Amedeo Laboccetta e Pietrangelo Buttafuoco, un evento che abbiamo organizzato con la mia associazione Sudd e con quella di Laboccetta Polo sud».

Bassolino getta nel piatto del suo trasversalismo il suo essere collaborativo con tutte le parti politiche con le quali ha dialogato nei suoi anni da sindaco e da presidente della Regione. E per rinforzare questo concetto fa ricorso ancora una volta alla memoria storica: «Nel 2018 ho partecipato a un incontro per ricordare Giorgio Almirante a 30 dalla morte e anche quel giorno c'era Isotta». Un Bassolino che rivendica l'avere frequentato la libreria Controcorrente spesso «e anche e soprattutto per la presentazione di tanti libri, per motivi culturali quando le elezioni erano lontanissime. Non c'è nessun patto, c'è che molti di loro ragionano non per le elezioni politiche ma per quelle del sindaco e io il sindaco lo so fare e sarò il sindaco di tutti perché lo sono sempre stato». Bassolino sottolinea ancora: «Io non pesco solo nella destra, anche dall'altra parte, in tanti dicono di votarmi e non penso solo a Rifondazione comunista. Per me è importante che chi non va a votare venga alle urne, non lo so quanti saranno, ma se saranno abbastanza andremo al ballottaggio». Bassolino a chi gli fa notare da sinistra e anche dal Pd che in questo modo potrebbe spaccare il centrosinistra replica così: «La verità è che mi sono candidato come indipendente e sono un politico e voglio fare il sindaco di tutti. Ho le mani libere sono io con la mia storia e chi mi vota sa bene che sarò il sindaco di tutti i napoletani. Perché voglio una squadra forte, non solo la giunta, una squadra grande con gente di qualità e con grandi competenze che devono saper collaborare con Draghi. Che per me è come il presidente Ciampi nel 1993. Ciampi fu importante con il G7 e Draghi lo può essere ancora di più e io so collaborare con lui e anche con Vincenzo De Luca». 

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