Pd-M5S, Roma e Napoli non sono più legate: avanza il dem Manfredi

Pd-M5S, Roma e Napoli non sono più legate: avanza il dem Manfredi
di Luigi Roano
Sabato 24 Aprile 2021, 10:30
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Dovevano essere sorelle siamesi Roma e Napoli, la scelta del candidato sindaco per la Capitale avrebbe indirizzato anche quello di Napoli. Vale a dire che se a Roma ci fosse stato un candidato Pd, a Napoli il candidato sarebbe stato in quota pentastellata. Prove di intesa per far nascere un nuovo soggetto politico, il centrosinistra allargato ai grillini. Un progetto che però stenta a decollare: a Roma con le primarie che si faranno a giugno lo schema salta, Virginia Raggi si ripresenterà a prescindere e M5S e dem si sfideranno all'ultimo voto. E c'è dell'altro: l'asse Pd-M5S non è in crisi solo nella Capitale, ma anche a Bologna e Torino dove le primarie non sono un tabù. La cifra politica che ne viene fuori è che Napoli può decidere il proprio destino senza tenere tanto in conto le questioni romane. Di più: vista la situazione, Napoli potrebbe diventare come tradizionalmente accade da almeno trent'anni, il laboratorio di un centrosinistra con i grillini alleati, ma non a trazione grillina. Serve uno scatto del Pd locale che lunedì ha convocato il tavolo per definire «il perimetro della coalizione». Sembra il titolo di un film per Indiana Jones, l'archeologo immaginario inventato da George Lucas, quello di Guerre stellari. Solo che qui di stellare c'è solo la capitale del sud che aspetta un segnale di concretezza dal Pd che si candida a essere la guida del centrosinistra. Vale a dire l'indicazione di un candidato unitario targato Pd. Enrico Letta - il segretario nazionale dem - chiarisce: «Per le elezioni politiche del 2023 bisogna formare un'alleanza con il M5S di Conte. Le amministrative saranno un primo test con alcune eccezioni, come Roma, dove loro vogliono mantenere un loro candidato e noi ne vogliamo uno nostro». Dove «loro» sono quelli del M5S: «Alle Comunali - prosegue Letta - nelle prossime settimane presenteremo un nostro candidato. In alcune lo faremo con le primarie» il riferimento a Bologna e Torino è chiaro. Con il M5S - nella sostanza - non c'è accordo sulle amministrative in nessuna grande città e se ne parla solo a Napoli ma non si chiude. Lunedì il segretario Marco Sarracino saprà imprimere la svolta? Da Roma c'è il semaforo verde: fate quelle che volete perché fino a giugno penseremo alle primarie. La traduzione è che se a Napoli c'è un candidato unitario, e atteso che non si faranno le primarie, si può e si deve procedere. 

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In realtà ce ne sono tre di candidati: Roberto Fico per il M5S, Gaetano Manfredi ed Enzo Amendola per il Pd. Non essendoci vincolo sull'asse Roma-Napoli perché non prende una decisione? Se la giocano da vicino - come è venuto fuori dal sondaggio pubblicato da Il Mattino - Fico e Manfredi, un po' più distaccato Amendola. Entrambi testati però nella coalizione Pd e M5S. Ma quello che unisce tutti davvero è Manfredi. L'ex ministro scelto dall'ex premier Giuseppe Conte e messo a al dicastero dell'Università. E Conte si appresta a diventare capo del M5S, quindi i grillini potrebbero votarlo senza molte difficoltà. Mentre un grosso pezzo di Pd, quello che fa capo al presidente della Regione Vincenzo De Luca non è disponibile su Fico, vale anche per Iv e i moderati che difficilmente voterebbero un grillino. Anche se si trattasse di Fico - terza carica dello Stato - e personalità molto apprezzata da tanti napoletani che in lui vedono un innamorato di Napoli e non un grillino tipo. In questo contesto Manfredi mantiene il più stretto riserbo sulle sue mosse ma tutto è tranne che immobile: fa incontri con possibili suoi avversari come Riccardo Monti e Sergio D'Angelo che potrebbero con la sua discesa in campo trasformarsi in preziosi alleati. Manfredi studia le carte del Comune ed è in attesa di quel segnale forte su una norma per Napoli e per i Comuni in difficoltà finanziaria. Manfredi soprattutto aspetta un segnale dal Pd locale visto che le catene romane ora sono spezzate. Antonio Bassolino ha capito molto bene le difficoltà del Pd così addirittura c'è chi ha creato un fumetto il cui protagonista è Bassolinik che fa il verso al Pd sulla questione candidato: «Uno dei nemici di Bassolinik è Candidatix - si legge nella striscia dove c'è ritratto il volto di Bassolino e un fantasma che sarebbe il candidato del Pd - lo cerca tra le macerie di una città ormai scassata.

All'improvviso, con il potere della sua visione Bassolinik capisce che c'è un solo luogo dove può trovare Candidatix. E lì, nelle stanze grigie della politica romana, alla fine lo scova». 

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