Elezioni suppletive a Napoli, Ruotolo incassa il sì di Italia Viva e de Magistris rilancia: l'ho scelto io

Elezioni suppletive a Napoli, Ruotolo incassa il sì di Italia Viva e de Magistris rilancia: l'ho scelto io
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 22 Gennaio 2020, 07:00 - Ultimo agg. 14:17
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Una cosa è certa: c'era un patto tra Pd e de Magistris per non commentare la candidatura comune di Sandro Ruotolo. Almeno sino ad oggi quando il giornalista si presenterà ufficialmente alla stampa per la sua corsa al Senato. Ma il sindaco, figuriamoci, non rispetta un semplice gentlemen's agreement e lo infrange ieri nel peggiore dei modi: mettendo il cappello sulla scelta del candidato con il Pd. Come a dire: è cosa mia....Ma il Pd archivia subito l'incidente perché finalmente incassa, ieri sera dopo un lungo travaglio, il sostegno dei renziani di Italia Viva: anche loro con Pd e Dema.

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«È una intuizione su cui ho fortemente lavorato per trovare una figura che potesse rappresentare al meglio Napoli, al di là di ogni recinto. Ho apprezzato in questo la convergenza del Pd: si tratta di una sperimentazione, non di una alleanza di partito, che se dovesse andare bene potrebbe significare che viene ben vista l'idea di un campo largo e allora a marzo non bisognerà perdere tempo in vista delle Regionali».

Inutile dire che i democrat non hanno apprezzato l'uscita del sindaco. Considerandola scorretta. «Io eviterei nel rispetto nella figura di Ruotolo di avviare una gara a chi se lo intesta di più. Sandro è un patrimonio per Napoli e per tutto il centrosinistra, impegniamoci a sostenerlo ed evitiamo inutili strumentalizzazioni», dice il segretario del Pd di Napoli Marco Sarracino che aggiunge: «Ora invece è il momento di concentrarsi sulla campagna elettorale».
 


Intanto la rotta di questa sinistra in salsa arancio-partenopea riunita sul nome di Ruotolo vede comunque ancora ostacoli e incomprensioni. Proprio quando, paradossalmente, è il governatore Vincenzo De Luca a dargli una benedizione ufficiale. Proprio lui che potrebbe vedere l'accordo (in futuro anche con l'M5s) come una trappola per la sua ricandidatura a palazzo Santa Lucia. Ma l'ex sindaco di Salerno, a cui non manca fiuto politico, sa bene come le elezioni di domenica in Emilia e poi il voto di fine febbraio a Napoli saranno uno spartiacque importante e un giro di boa nevralgico per lui stesso. Con il probabile ridimensionamento dei grillini alle Regionali di domenica e magari la sconfitta al collegio del Senato, lì paradossalmente dove ci fu il loro maggiore exploit, verrebbe meno la teoria di un'alleanza con l'M5s a palazzo Santa Lucia su un altro nome. Tutto vento in poppa, quindi, per il governatore uscente. Che, infatti, ieri dal Sannio si spertica in lodi per Ruotolo e consegna alcuni consigli per la campagna elettorale. «È una persona di qualità, un giornalista importante e mi auguro che si presenti in maniera aperta. È una candidatura che deve avere il consenso delle forze moderate, altrimenti non ce la fa. Bisogna fare lavoro politico molto attento - teorizza De Luca - valorizzando le qualità professionali e le battaglie civili che ha fatto Ruotolo, ma anche intercettare le sensibilità, le domande che vengono da settori moderati della società di Napoli, cui bisogna dare delle risposte. Altrimenti non si passerà, credo».

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E mentre De Luca apre, chiude invece un pezzo della maggioranza arancione a palazzo San Giacomo. Ovvero gli attivisti di «Insurgencia» che esprimono in giunta l'assessore alla Cultura Eleonora de Majo. «Il sostegno alla candidatura di Ruotolo non va confuso da parte nostra con l'avallo a ogni altra ipotesi di accordo con il Pd soprattutto in vista delle prossime scadenze locali», attaccano in un lungo comunicato. «Sappiamo benissimo che la convergenza del Pd e delle forze moderate sulla candidatura di Ruotolo apre a una stagione di dialogo che rischia di rappresentare la fine dell'esperienza neomunicipalista e indipendente nella quale abbiamo fortemente creduto e contribuito», sottolineano dichiarandosi lontani sia dal Pd che all'm5S per aggiungere un quesito: «Se venisse eletto Sandro per altro andrebbe ad occupare un seggio nel gruppo misto, non rappresentando in nessun modo la certezza di un voto sempre favorevole per il Governo». 

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