Fulvio Martusciello chiude la porta a Caldoro: «È un ingrato, da Forza Italia ha avuto tutto»

L'intervista al parlamentare Ue e coordinatore regionale di Forza Italia

Fulvio Martusciello è parlamentare Ue e coordinatore regionale di Forza Italia
Fulvio Martusciello è parlamentare Ue e coordinatore regionale di Forza Italia
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 17 Novembre 2022, 12:00
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«Ognuno è libero di scegliere come condurre la propria vita ma nella storia di Forza Italia chi è andato via poi è scomparso dalla scena politica», dice, tranchant, Fulvio Martusciello parlamentare Ue e coordinatore regionale del partito.

Ma cosa sta succedendo in Fi? Lasciano due consiglieri regionali, tra cui un ex governatore come Stefano Caldoro.
«Ripeto: ognuno è libero di scegliere ma io, e tanti come me, abbiamo fatto della coerenza e della lealtà la propria stella polare. Sempre con Forza Italia e con Silvio Berlusconi. E, sopratutto, sempre pronti a fare un passo indietro per far crescere la nostra comunità. E oggi questo siamo: un partito ricostruito in ogni provincia con giovani e donne militanti e sindaci che si impegnano senza chiedere per sé».

A suo avviso è una scelta per non aver avuto incarichi di rilievo? Comunque nessun esponente Fi nel Sud è ministro: questo è un dato di fatto.
«Caldoro voleva fare il ministro, poi il sottosegretario ma quando Forza Italia ha fatto scelte diverse ha rovesciato il tavolo.

Guardi, per essere chiari, l'idea che un governo sia sudista solo se c'è qualcuno del Sud è antiquata. Un governo si valuta su quello che fa: quanti ministri del Sud ci sono stati che se ne sono fregati del Meridione? Suvvia, è chiaramente una narrazione strumentale. E poi Sangiuliano di dove è? Di Cuneo?».

Beh, il ministro Sangiuliano è in quota Fdi.
«Ma Caldoro da Fi ha avuto tutto. Era scomparso dalla vita politica, poi nel 1999 mio fratello decise di candidarlo alla presidenza della Provincia di Napoli dove fu sconfitto. Fi gli ha consentito di essere nuovamente parlamentare poi ministro e per tre volte candidato presidente di Regione. Le ultime due perse purtroppo. E, aggiungo, alle ultime politiche candidato al Senato, in un collegio blindato e prestigioso come quello di Napoli, dove è stato sconfitto. Caldoro è stato presidente di Regione per il centrodestra come lo fu Rastrelli. Se lo immagina Rastrelli che cambiava partito? Chi ha svolto quel ruolo deve essere un riferimento per una coalizione. Un padre nobile».

Da coordinatore regionale pensa che ci siano ancora i margini per ricucire con loro?
«Noi siamo sempre qui. C'è da lavorare. Fare opposizione a De Luca è faticoso, lo capisco, ma bisogna farla. Ci sono tutti i margini per continuare a lavorare insieme se c'è rispetto di chi si sporca le mani e ci mette la faccia. Ma me lo faccia dire l'attacco al nostro sottosegretario Ferrante è stato totalmente gratuito perché fatto una campagna elettorale pancia a terra non risparmiandosi a differenza di chi lo ha criticato».

Lei però ha usato parole forti contro chi vuole lasciare: li ha definiti camorristi....Non avrà esagerato?
«Io ho detto, oltretutto in un contesto diverso, una cosa totalmente ovvia: che il trasformismo avvelena la vita pubblica. E' un male assoluto. Ma quale insegnamento può trarre un giovane da chi si comporta in questo modo?».

Però c'è il rischio, come abbiamo raccontato, che sparisca il gruppo autonomo Fi in Regione: è la fine di un'era.
«Guardi Forza Italia in Campania è rinata il 3 agosto di quest'anno, il giorno della mia nomina: da lì io sono responsabile della selezione della classe dirigente. Comunque penso che questa legislatura regionale sia politicamente finita: mi interessa la prossima quando saremo noi a governare».

Ma come sta riorganizzando il partito?
«Abbiamo svolto le assemblee provinciali e chiunque partecipa tocca con mano la voglia di contribuire a costruire una regione diversa. E' tornato lo spirito del 94 e a breve partiremo con le campagne tematiche per dare possibilità di evidenziare i temi e di trovare soluzioni. Guardi la militanza è così, è fatica ma quando guardo gli occhi felici dei giovani azzurri trovo sempre nuovo slancio».

Molti temono l'autonomia differenziata che vuole questo governo: come li rassicuriamo?
«Il Sud sarà protagonista di questo governo. Lanceremo gli stati generali della città di Napoli e stiamo lavorando a un'iniziativa con tutti i parlamentari del meridione per fare la nostra proposta sulla autonomia. Ma per accettare la sfida del Nord bisogna partire a armi pari. Ora non è così e fin quando sarà così di autonomia differenziata non se ne parla».

E dopo?
«Guardi da coordinatore regionale mi interessa che questo territorio abbia le stesse occasioni di sviluppo. Che i giovani abbiano uguali chanches dei loro coetanei del Nord e che i servizi e la sanità siano uguali ed efficienti al Nord come al Sud. Questo interessa ai campani che ci hanno premiato riconoscendoci una percentuale straordinaria di consenso. Con l'eccezione di Napoli città, dove era candidato Caldoro, il partito è andato ovunque con tre punti sopra la media nazionale. Parliamo di 45 giorni fa. Così si valuta un partito non per chi va via o viene». 

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