«È necessario costruire le condizioni per avviare finalmente uno sviluppo che riduca e poi chiuda il divario del Sud con il Centro-Nord. La svolta può arrivare nel 2030». È il monito dell'ex ministro Claudio De Vincenti, lanciato in apertura del convegno Giovani lavoro futuro, organizzato a Napoli dalla fondazione Merita - di cui lo stesso De Vincenti è presidente onorario -, in partnership con Cdp e in collaborazione con Intesa Sanpaolo. «Il futuro dei nostri giovani è il futuro del nostro Paese e dipende dalla nostra capacità di collocare il Paese su una prospettiva di sviluppo che consenta di chiudere il divario tra Sud e Nord», ha aggiunto De Vincenti. Mentre il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, in un videomessaggio, ha sottolineato che «il tasto dolente è l'occupazione giovanile, che presenta dinamiche molto preoccupanti.
In Italia, tre milioni di giovani non studiano, non lavorano e non cercano lavoro, mentre in Germania la metà dei giovani tra i 15 e i 24 anni è già occupata.
Nella prima sessione del convegno, a cui è intervenuto anche il direttore de Il Mattino Francesco de Core, l'ad di Cdp Dario Scannapieco ha evidenziato il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nel dopo-pandemia. Scannapieco ha sottolineato le potenzialità del Mezzogiorno sul fronte dell'innovazione, confermate dalle 3629 start up operative nelle regioni del Sud.