Scoppia il caso delle lettere anonime al Comune di Giugliano. Alcune missive senza firma, altre con nome e cognome ma che sarebbero false, sono state inviate al palazzo di Corso Campano 200. Il contenuto non è noto ma si tratterebbe di pagine in cui qualcuno riporterebbe presunte malefatte e si lascerebbe andare a offese nei confronti dell'attuale amministrazione ma anche di alcuni esponenti della precedente. A sollevare il caso è stato il consigliere di centrodestra Paolo Liccardo. Una delle lettere è proprio a sua firma e sarebbe contro un ex assessore. Liccardo ha immediatamente disconosciuto l'accaduto e sporto querela contro ignoti. E proprio per queste missive ha fatto sapere di essere stato convocato dalla polizia prima e dai carabinieri poi. «Chi mi conosce sa che non mi sono mai sottratto dall'affrontare questioni di persona, mettendoci la faccia - dice Liccardo - e non mi appartiene nel modo più assoluto questo atteggiamento subdolo. Atteggiamento che invece sembra essere nel Dna di chi, nascondendosi, sta mandando queste lettere per mettermi in cattiva luce. È giusto - continua il consigliere - che i cittadini sappiano cosa può significare essere un amministratore in questa città. Spero si faccia chiarezza al più presto perché a nessun amministratore capiti più che il proprio percorso venga intralciato dalle cattiverie di chi, a quanto pare, non ha reali argomenti di contestazione».
Ma questo tipo di lettere non sono una novità al Comune di Giugliano. Già negli anni dell'amministrazione guidata da Antonio Poziello ne venivano spedite, sempre rigorosamente anonime. A detta di chi ha letto queste più recenti, sarebbero scritte da chi conosce molto bene fatti e personaggi della politica locale. Non è chiaro quale sia lo scopo, fatto sta che il caso ha suscitato clamore in città. Il sindaco Nicola Pirozzi in uno degli ultimi post ha duramente attaccato la minoranza e in un passaggio cita anche la questione delle missive: «Ci si poteva scandalizzare per le numerose lettere anonime arrivate in queste settimane al Comune, zeppe di offese, imbottite di fango contro questa maggioranza - scrive su Facebook - eppure non ho visto un solo video di un solo consigliere di minoranza per condannare questa strategia del terrore, per condannare questa macchina del fango ed esprimere solidarietà a questa coalizione».