Impianti sportivi, è subito duello sulla gestione dopo le Universiadi

Impianti sportivi, è subito duello sulla gestione dopo le Universiadi
di Gianluca Agata
Giovedì 18 Luglio 2019, 07:30 - Ultimo agg. 10:22
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La sfida, ora, sono gli impianti. Alle spalle i Giochi, alle spalle la festa. In ballo c'è un patrimonio di palazzetti, stadi e attrezzature che vanno riconsegnati alla cittadinanza quanto prima possibile. «Oggi - sostiene il governatore De Luca nella conferenza di fine evento - gli impianti sportivi delle Universiadi sono affidati all'Aru, poi parleremo con i 21 Comuni interessati. Chiederemo con onestà se ce la fanno con il personale che hanno a garantire gestione e manutenzioni. Se ce la fanno bene, altrimenti dovremo ragionare su altre soluzioni».
 
La Vigilanza sarà dell'Agenzia regionale delle Universiadi fino a settembre. «Poi - continua De Luca - cominceremo a riconsegnarli alle istituzioni o ai gestori. Stiamo ragionando sulle proposte, dipende dalle scelte che farà chi ha la gestione e i Comuni interessati». De Luca si è anche detto orgoglioso di aver vinto la sfida sul villaggio: «Duemila container alla Mostra sarebbero stati insostenibili».

Il Coni, le Federazioni e le associazioni sportive avranno «una posizione di privilegio» nel pensare alla gestione. Il governatore ha anche snocciolato gli investimenti, dai 23 milioni per il San Paolo ai 7 per il PalaVesuvio passando per i 6 della Scandone e 1,3 della Mostra d'Oltremare. Le Universiadi sono state l'occasione per investimenti sulla manutenzione stradale, ma anche per iniziative sociali come le mini-Universiadi, coinvolgendo le parrocchie e creando un bel clima in tutta la regione. «Ricordo la significativa esperienza degli Scugnizzi a vela con i ragazzi di Nisida dell'associazione Life.

«I primi dati economici - ha detto De Luca - sono estremamente significativi, 40mila presenze turistiche, un + 20% sui consumi rispetto allo scorso anno, alberghi prenotati al 90%. Da oggi si può determinare una svolta per Napoli e la Campania. Per rifare gli impianti ci sono stati 1400 lavoratori impegnati per mesi. Hanno lavorato 300 persone in maniera quasi fissa negli uffici della Mostra d'Oltremare. C'è stato l'impiego di 200 bus per gli atleti, 400 auto, 500 taxi».

Il Comitato organizzatore ha poi dato mandato a una società di studiare l'impatto dell'evento e «per ottobre - annuncia il commissario Gianluca Basile - saremo pronti a fornire tutti gli indicatori di questo evento». In relazione alla collocazione del villaggio degli atleti sulle navi da crociera ormeggiate nel Porto di Napoli, Basile ha detto di essersi convinto che si trattava della giusta scelta «fin dall'inizio». «Avevamo verificato tutte le altre possibilità, compresa l'area dell'ex Nato di Bagnoli - chiarisce - ed erano tutte irrealizzabili visto il poco tempo a disposizione».

«Continueremo a seguirlo da un punto di vista infrastrutturale - continua Basile - anche se lì avevamo pochi interventi da fare. Se Giano dovesse finire i lavori agli spogliatoi per settembre non vedo particolari difficoltà ad utilizzare pista e campo aprendo nonostante i cantieri».

Polemiche sulla proposta del presidente del Tc Napoli Villari di affidare la cabina di coordinamento degli impianti all'Aru. Se il commissario Basile si smarca («la nostra mission finisce il 31 dicembre, spetta a enti locali e Regione»), è durissimo il commento del sindaco de Magistris: «Impensabile. Stiamo lavorando perché gli impianti siano fruibili da subito h24. Il 24 luglio inaugureremo la piscina della Mostra. Manterremo la cabina di regia all'interno del Comune. Ringraziamo l'Agenzia regionale delle Universiadi ma Napoli non ne ha bisogno».
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