Napoli, Manfredi: «Meravigliato per la mancanza di fondi dal Pnrr per gli impianti dei rifiuti»

«A Napoli la tassa sui rifiuti è la più alta d'Italia e la paga solo il 38% dei cittadini» dice Sergio D'Angelo, capogruppo di Napoli Solidale

Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli
Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli
Giovedì 16 Febbraio 2023, 11:42 - Ultimo agg. 14:43
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«Sono molto meravigliato che al Sud, che ha bisogno di impiantistica e lo diciamo da tempo, alla fine il Pnrr ha riservato una quota di finanziamento estremamente bassa. I nostri progetti hanno avuto punteggi molto alti e sono stati dichiarati finanziabili ma non sono coperti finanziariamente».

Così il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha commentato il mancato finanziamento con fondi Pnrr per ulteriori impianti per lo smaltimento dei rifiuti.

«Mi auguro che ci sia un intervento del Governo per ampliare il plafond - ha aggiunto - e garantire questi finanziamenti con le tante risorse disponibili e non utilizzate perché l'obiettivo è completare il ciclo industriale dei rifiuti che ci consentirà maggiore economia nella gestione del ciclo dei rifiuti, di aumentare la percentuale di raccolta differenziata ed essere più virtuosi dal punto di vista ambientale».

Manfredi ha sottolineato che il mancato finanziamento «non ha alcun impatto sulla raccolta e sullo smaltimento e anzi noi stiamo andando avanti con il piano industriale di Asia e per avere una città sempre più pulita».

«Come per l'acqua, anche per i rifiuti. Dopo Abc, stavolta tocca ad Asia portare a casa zero euro dei fondi del Pnrr per l'impiantisca per il trattamento e il riciclo dei rifiuti urbani necessari alla raccolta differenziata. Stessa sorte: progetti idonei al finanziamento, ma non finanziati per esaurimento delle risorse economiche. C'è certamente una questione a monte che va ridiscussa con l'Europa, ma vanno evidenziati con forza i criteri arbitrari con i quali il ministero per la Transizione Ecologica ha stabilito il metodo di ripartizione. Secondo una prassi consolidata, non tenendo conto delle differenze esistenti. Paradossalmente, anche per fondi la cui natura è proprio quella di colmare i ritardi di alcuni territori rispetto ad altri. Il Nord già autosufficiente riceve comunque il 40% delle risorse. La Campania presenta 49 progetti idonei, ma ottiene il finanziamento solo per uno. Si farà Benevento, per un importo di 3,2 milioni».

È quanto scrive, in un nota, Sergio D'Angelo, capogruppo di Napoli Solidale al Consiglio comunale di Napoli.

«Non si rispetta la quota del 40% per il Sud, ma si decide invece di salvaguardare quella percentuale per il Nord, accorpando in maniera del tutto illegittima le regioni meridionali e quelle centrali, quelle che hanno più bisogno di impianti per rimettersi in pari.

Si arriva così al risultato scontato che un progetto del Nord viene approvato anche con un punteggio più basso. Per esempio. Rovigo sì con 67,8 punti, ma Roma no nonostante ben tre progetti per impianti nella capitale hanno ottenuto un punteggio più alto. L'Europa impone una quota per il Sud per sanare gli squilibri, il governo a trazione padana ribalta la decisione e garantisce comunque e a prescindere dal bisogno il 40% alle regioni settentrionali. La questione non riguarda però il governo centrale. Ho partecipato alla Commissione Ambiente del Comune di Napoli che doveva presentare il Piano industriale per i rifiuti e l'ho trovata decisamente deludente. Poche scarne informazioni ben lontane dal carattere esaustivo che un documento programmatico di questo tipo dovrebbe avere», aggiunge D'Angelo.

A giudizio del capogruppo di Napoli Solidale «non è dato comprendere in questo momento quale sia la strategia di Asìa sull'implementazione della raccolta differenziata, ferma al 38%. Né sono emersi elementi nel corso della discussione su come si intendano altrimenti finanziare - alla luce degli esiti dei bandi del Pnrr - gli altri due impianti di compostaggio necessari per soddisfare il fabbisogno della componente organica dei rifiuti. Nessun aggiornamento neanche sull'unico biodigestore già finanziato. Finanziamento corretto tre volte in Consiglio comunale perché la base d'asta era troppo bassa e le gare sono andate deserte. Nessuna indicazione sull'apertura del nuovo bando».

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«A Napoli la tassa sui rifiuti è la più alta d'Italia e la paga solo il 38% dei cittadini. Neanche su questa vicenda è emersa qualche indicazione su quale strategia si intenda adottare. Né si è discusso di come incentivare i comportamenti virtuosi dei cittadini, prevedendo una riduzione della Tari, come fanno molti comuni italiani e come sarebbe auspicabile avvenisse anche da noi. Si parla spesso della condotta scorretta dei napoletani che non rispettano le modalità di conferimento dei rifiuti, o che non differenziano, invocando controlli e sanzioni difficili da attuare e - conclude - non si pensa mai a forme di premialità per chi invece paga la Tari e rispetta le regole. Più differenzi meno paghi, dovrebbe essere questa la formula da adottare per incentivare i comportamenti virtuosi, ma che al momento mi sembra fuori dall'agenda comunale. E anche questo è inaccettabile».

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