Sussidi? No, opportunità. Il nodo Mezzogiorno si può sciogliere ma occorre muoversi nel contesto del Mediterraneo, promuovendo lo sviluppo e non l’assistenzialismo. A Sorrento due giorni (13 e 14 maggio) di dibattiti che si annunciano serrati, intensi. Due giorni che porranno la questione meridionale in un’ottica di crescita. E non farà mancare il suo sostegno il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che assisterà alla prima parte dei lavori insieme al premier Mario Draghi.
Un evento che Mara Carfagna, ministro per il Sud e la coesione territoriale, ha organizzato coinvolgendo le più alte cariche dello Stato e i governi di tutti i Paesi che affacciano sul Mediterraneo. «C’è un Sud che esiste, è maggioritario, e troppo spesso non si vede - ha detto Carfagna - ed è questo Sud, che non chiede privilegi ma diritti, non sussidi ma opportunità. È il Sud stufo di essere trattato come la zavorra della Repubblica, perché ha le capacità, le risorse e l’energia per crescere quanto e più del resto del Paese. Questo Sud finalmente, grazie all’azione del governo, può fare un passo avanti: ho voluto un grande incontro a Sorrento - ha sottolineato il ministro per il Sud e la coesione territoriale - per presentarlo agli investitori, alle imprese, ai Paesi dell’altra sponda del Mediterraneo, e raccontare loro le enormi opportunità che si apriranno a Sud nei prossimi cinque anni».
Ci saranno Mattarella e Draghi, ma anche nove ministri distribuiti tra i vari panel.
«La presenza delle alte cariche dello Stato e di numerosi esponenti del governo - dice la Carfagna - conferma che, forse per la prima volta, le istituzioni italiane trattano il Sud non come un problema del Paese ma come una soluzione per i problemi del Paese e di conseguenza sostengono, progettano, finanziano la costruzione di un Sud dove sia più facile vivere, lavorare, fare impresa, investire, e che sia consapevole delle opportunità legate, anche in prospettiva internazionale, alla sua centralità geografica nel sistema delle nuove rotte energetiche, dei traffici commerciali e delle relazioni strategiche italiane ed europee».
I temi dei vari panel che si susseguiranno a Villa Zagare riguardano lo scenario del Mediterraneo in cui cogliere le opportunità di oggi e le traiettorie per il futuro; la strategia italiana ed europea per un nuovo protagonismo del Mediterraneo nel mondo; il Mediterraneo in chiave di cooperazione economica e di sviluppo.
Ma non solo infrastrutture: il ministro per lo sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti parlerà degli altri fattori che abilitano lo sviluppo. E il ruolo dell’Europa? Le prospettive economiche per il nostro Paese? A queste domande risponderà Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia. Un altro panel di venerdì 13 maggio riguarda l’economia del mare: ne parleranno Massimo Deandreis, direttore generale di Srm; Gianni Onorato, ceo di Msc Cruise; Figen Ayan, presidente di MedCruise; il ministro del turismo Massimo Garavaglia. Mentre il piano del governo per le infrastrutture sarà illustrato dal ministro Enrico Giovannini.
Sabato, invece, è previsto l’intervento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio a conclusione del dibattito sulle risorse economiche per il protagonismo del Sud. Poi ci sarà l’intervento del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta sugli strumenti pubblici e il ruolo che deve avere l’amministrazione per la crescita del Sud. Molto attesi gli ultimi due dibattiti: il primo moderato dal direttore de Il Mattino Federico Monga sulla collaborazione Stato-Regione per far correre gli investimenti. Partecipano i presidenti delle Regioni Donato Toma (Molise); Marco Marsilio (Abruzzo); Roberto Occhiuto (Calabria); Nello Musumeci (Sicilia) Vincenzo De Luca (Campania) e Michele Emiliano (Puglia). E poi il secondo, moderato da Enrico Mentana, sull’impegno dei partiti per il futuro del Sud e dell’Italia: partecipano Carlo Calenda, Azione; Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia; Enrico Letta, Pd; Giuseppe Conte, M5S.