Metropolitana di Napoli, l'allarme di Cascetta: «Subito 200 milioni o i lavori si fermeranno»

Metropolitana di Napoli, l'allarme di Cascetta: «Subito 200 milioni o i lavori si fermeranno»
di Paolo Barbuto
Giovedì 3 Febbraio 2022, 13:00 - Ultimo agg. 16:15
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La chiacchierata parte con l'entusiasmo del racconto della crescita sociale ed economica che la Metropolitana porta lungo il suo cammino: Ennio Cascetta ne è consapevole e anche un po' orgoglioso. Le parole diventano più dure quando il discorso scivola sul futuro e il presidente di Metropolitana Spa, la struttura che si occupa della costruzione dell'infrastruttura, racconta le sue preoccupazioni sul fronte dei finanziamenti.

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Cosa succede? C'è un allarme sui fondi?
«Il problema vero è che attualmente mancano circa duecento milioni per completare le opere così come le stiamo realizzando».

Notizia dirompente, ne ha parlato con il Comune?
«La questione era nota alla passata amministrazione e l'ho sottoposta anche alla nuova che ha mostrato particolare attenzione a queste nostre esigenze».

Perché mancano tutti questi soldi?
«In percentuale sul valore dell'intera opera non sono tantissimi.

L'investimento totale è di quattro miliardi, quei duecento milioni rappresentano il 5% del totale, eppure sono determinanti. Senza quei soldi non riusciremo a completare le opere».

Come si è accumulato questo credito?
«In parte perché c'è stata una sorta di guerra iconoclasta su tutto ciò che era abbellimento e riqualificazione urbana, soprattutto per la tratta Capodichino-Centro Direzionale, si decise di tagliare finanziamenti, invece quei soldi sono necessari, determinanti».

Ma c'è anche un altro fronte.
«È quello degli interessi sui pagamenti che il Comune ci ha fatto arrivare in ritardo, anche di anni. Le colpe non sono tutte dell'amministrazione locale, spesso il ritardo è stato generato da lentezze da parte del governo centrale. Ma comunque quei soldi sono arrivati molto in ritardo e gli interessi vanno pagati perché noi, per andare avanti, ci siamo dovuti procurare finanziamenti alternativi».

Il quadro è preoccupante.
«Non ancora, anche perché ho fiducia nella grande attività dell'attuale amministrazione comunale».

A che punto è la realizzazione della metropolitana?
«Contiamo di riuscire a rispettare il cronoprogramma per le stazioni di Centro Direzionale e Tribunale che dovrebbero entrare in funzione entro il 2023».

Il resto del percorso subirà un rallentamento per via dell'incidente di Poggioreale.
«È così. Non sappiamo quanto si allungheranno i tempi, perché la Procura sta ancora conducendo indagini e rilievi».

A gennaio s'è verificato lo stesso incidente che, nel 2013, fece crollare un'ala del palazzo alla Riviera di Chiaia.
«Non si tratta dello stesso incidente, anche se quel che è accaduto dopo è identico».

In entrambi i casi l'acqua non è stata contenuta, ha invaso il cantiere e dilavato il sottosuolo.
«Però si tratta di modalità differenti. Su quest'ultima vicenda saranno le indagini in corso a individuare ogni dettaglio».

Però l'idea di arrivare in metro all'aeroporto entro il 2025 si allontana definitivamente.
«Credo di sì, ritengo che tutta la fase di completamento dell'anello subirà rallentamenti. Ma restiamo in fiduciosa attesa».

Intanto sul tavolo finiscono nuove idee. L'allungamento della metro fino a Posillipo e il percorso che può arrivare a Bagnoli.
«Sono progetti interessanti e determinanti per il trasporto cittadino, ritengo che la strada sia quella giusta».

Ma i tempi saranno eterni.
«Non è così. Una volta superata la fase progettuale, la realizzazione dell'opera non dovrebbe richiedere tempi impossibili. Ovviamente parlo da osservatore, dopo la realizzazione del progetto ci sarà una gara e noi parteciperemo».

Quanto tempo ipotizza per la stazione a piazza San Luigi?
«In maniera empirica ipotizzo che nel giro di sei anni l'opera si potrebbe realizzare. In quel caso bisognerebbe scavare nella collina, ben al di sotto degli edifici, con minori problemi».

E per Bagnoli?
«Forse anche meno. Io immaginerei percorsi all'aperto, senza scavi. Sarebbe tutto più agevole da realizzare».

E anche in questo caso la metropolitana produrrebbe un effetto di aumento del valore immobiliare.
«È una legge del mondo dei trasporti, quando un'infrastruttura raggiunge un luogo, il valore cresce. Succede per i terreni vicino ai quali sorge uno svincolo stradale, accade per gli edifici intorno ai quali arriva una stazione della metro. È così in tutto il mondo».

Ci sono pressioni per fare in modo che una stazione sia più vicina a un certo luogo?
«Io non ne ho mai sentito parlare. Non mi è mai capitato. Anche perché prima di vedere una stazione della metro bisogna sopportare il disagio di lunghi anni di lavori. Non tutti ne sono felici anche se, alla fine, il valore immobiliare cresce». 

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