Nauticsud, il ministro Musumeci: «Accelerare sui posti barca per rilanciare la nautica meridionale»

Prima apertura alla costruzione di un porto turistico a Napoli

Il ministro Nello Musumeci alla Mostra d'Oltremare
Il ministro Nello Musumeci alla Mostra d'Oltremare
di Antonino Pane
Mercoledì 14 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 07:27
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C'è voluto l'arrivo in città del ministro della Risorsa Mare per far diventare possibile la costruzione di un porto turistico a Napoli. È proprio alla presenza di Nello Musumeci, infatti, che il presidente di Afina (l'associazione della filiera nautica) Gennaro Amato, quello dell'Autorità di sistema portuale del mare Tirreno Centrale, Andrea Annunziata e il soprintendente Mariano Nuzzo hanno convenuto sul ruolo di accompagnamento che la Soprintendenza deve avere per centrare il risultato. È la prima volta che si crea uno spiraglio grazie alle domande del direttore de Il Mattino, Francesco de Core, e grazie al clima dialogante che il ministro Musumeci ha mostrato subito di gradire.

Agli Stati Generali della Nautica organizzati alla Mostra d'Oltremare in occasione del NauticSud numero 50, dunque, un passo in avanti è stato fatto.

Ora, naturalmente, saranno necessarie le verifiche sul campo ma nessuno tra gli intervenuti fino ad oggi ha detto no. E non solo. Musumeci ha chiarito la posizione del governo sulle questioni legate alla nautica da diporto.

«Ho già in agenda temi - ha detto rivolto ad Amato - che vi riguardano molto da vicino. Il primo concerne il peso burocratico che soffre ogni operatore del settore. Bisogna assolutamente alleggerire e stiamo lavorando in questa direzione; il secondo è intervenire con le istituzioni dei territori per risolvere il problema dei posti barca, un suicidio che non possiamo permetterci, e, non ultimo, il valore del mare e la blue economy, che può divenire il motore di crescita delle regioni del Sud».

Musumeci è andato oltre. «È chiaro che tocca alla Regione creare i tavoli dove approfondire queste questioni; ma nelle filiere che compongono l'economia blu la nautica è davvero il pulsante più armonico. La nautica italiana è motivo di orgoglio nazionale e figura tra le 8 filiere di maggior importanza per il Pil nazionale. Si tratta del meglio del made in Italy con imprenditori che hanno tenacia, capacità innovativa e gusto per la qualità, un risultato che non si inventa e che ci rende secondi al mondo frutto di anni di tenace impegno dei piccoli e medi imprenditori. Dobbiamo dunque considerare lo stato di salute della nautica da diporto ha proseguito Musumeci - che appare in ottima salute, ma anche con le difficoltà dietro l'angolo. Pensate che il Mezzogiorno, nell'economia del mare, ha un tasso di crescita maggiore del Centro-nord e questo ci fa capire che il mare può diventare il motore di crescita delle regioni del Sud, per farlo abbiamo bisogno degli strumenti. Insomma se mancano i posti barca bisogna crearli».

Parole incoraggianti per Gennaro Amato, che vede premiati i suoi sforzi. «Sono soddisfatto, come imprenditore, delle risposte che ricevo dal governo. Ovvero vedere la possibilità di soluzione a questo stato di incertezza che attanaglia il sistema produttivo della piccola e media nautica, ma anche dell'intera filiera». 

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La risorsa mare va anche messa in sicurezza, come ha giustamente sottolineato il generale della Guardia di Finanza Vito Augelli, comandante interregionale dell'Italia meridionale, che ha posto l'accoento sulle attività di controllo e prevenzione. I dati su cui si è articolato il dibattito sono stati quelli emersi dalla ricerca e dall'analisi della PwC TLS e illustrati da Egidio Filetto

Esiste un trend produttivo delle imbarcazioni da diporto in crescita, ma le immatricolazioni scendo rispetto al 2021 (da 84.633) a 83.093 del 2023. Allo stesso tempo i natanti, imbarcazioni sotto i 10 metri di lunghezza che non necessitano di immatricolazione, sono in netta crescita registrando circa 416 mila unità. E l'assenza degli ormeggi è diventata una realtà da affrontare. In particolare, nel centro nord Italia, la disponibilità vede ogni tre barche hanno 1 posto disponibile, mentre il dato peggiora nel sud Italia, dove si arriva ad un solo posto disponibile ogni 4 imbarcazioni. 

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