Napoli, la consigliera ribelle contro de Magistris: «Basta selfie e annunci»

Napoli, la consigliera ribelle contro de Magistris: «Basta selfie e annunci»
di Valerio Esca
Sabato 4 Gennaio 2020, 09:28 - Ultimo agg. 5 Gennaio, 10:39
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«Basta proclami, basta selfie, basta campagne elettorali perenni». Le stilettate che piovono sul sindaco e sul suo operato arrivano da una consigliera comunale di maggioranza, Maria Caniglia. Di maggioranza fino a quando non scioglierà le riserve rispetto alle prossime elezioni regionali. La giovane è infatti corteggiata sia dal centrodestra, dove probabilmente si candiderà, che dal centrosinistra. Un preludio di una separazione annunciata. La maggioranza intanto traballa e i numeri sono risicati. In questo contesto si registra anche l'addio a demA di Laura Bismuto, che però continuerà a sostenere dall'esterno la maggioranza.

Consigliera Caniglia, quali sono le motivazioni che la stanno portando lontana dalla maggioranza guidata dal primo cittadino?
«Le cose rispetto all'esperienza del 2016 sono cambiate. Si è perso il senso iniziale del programma. Bisognava fare molto di più per le periferie e mettere in campo azioni concrete per dare risposte reali ai territori. Bisogna dare alla città i servizi essenziali e con degli standard dignitosi. Si è fatto soltanto il 10% di quanto avremmo potuto fare tutti insieme».

Di chi è la colpa?
«Non credo si risolva tutto indicando un colpevole e facendo processi sommari a qualcuno, che sia il sindaco o la giunta. Credo fermamente invece che bisognerebbe smettere di fare proclami, fare selfie ed essere in campagna elettorale perenne. Non siamo influencer, ma rappresentati del popolo e lo dico con rispetto per chi svolge il lavoro di influencer, che almeno non ha la presunzione di voler governare la città, la Regione, il Paese».

Cosa recrimina al sindaco de Magistris?
«Si parla troppo, sempre e solo di legalità ed etica, ma questi sono i requisiti minimi per fare politica, per candidarsi, da soli però non bastano. All'etica e alla legalità si devono aggiungere le competenze, che poi servono per dare servizi e risposte alla città. Ci vogliono brave persone che però sappiamo amministrare i processi di governo che regolano una città».

Dopo tre anni e mezzo dalla sua elezione ha capito cosa vuol dire fare politica?
«La politica è tecnica, professionalità, competenze, studio, visione, anche cuore. Ma solo con il cuore non si va da nessuna parte. Così come è giusto dare spazio ai giovani, ma senza prescindere dalle esperienze e dai curriculum. Penso alle ultime nomine nelle partecipate comunali».

Ovvero?
«C'è bisogno nei ruoli chiave di persone giovani, che abbiano entusiasmo, ma non senza le competenze. Va bene dire largo ai giovani, ma con raziocinio. Non si possono fare discorsi solo politici. Basti pensare alla Napoli Holding e ad Amedeo Manzo. La sua professionalità e la sua capacità manageriale hanno salvato l'Anm dal fallimento. Adesso il Comune e l'azienda mettano in atto una politica in grado di restituire ai cittadini un servizio pubblico dignitoso».

Il rimpasto ha scontentato un po' tutti, anche lei?
«Sono scelte che ha fatto il sindaco, le nostre aspirazioni, e parlo del gruppo degli Sfasteriati, non sono mai state legate ad ottenere incarichi, ma risposte per i territori. Se anche piazza Garibaldi è diventata periferia bisognerebbe porsi delle domande».

Si candiderà alle regionali?
«Si sta parlando solo ed esclusivamente di candidati e di nomi, come sempre la politica dei proclami ed è una cosa che non mi appassiona. Saremo con chi avrà il programma più convincente. Io devo coerenza al mio elettorato, che è un elettorato del fare».

La sua candidatura è quotata nel centrodestra, è vero?
«Ribadisco, che qualsiasi coalizione o lista dove decideremo di candidarci deve partire da un programma convincente, altrimenti non avrebbe senso imbarcarci in una nuova avventura senza credere in ciò che facciamo».
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