Chiesta e ottenuta la proroga dal Governo per mettere a posto l’ultimo pezzo del puzzle che compone il “Patto per Napoli”: la razionalizzazione delle aziende partecipate. Il Comune, attraverso l’assessore alle Finanze Pier Paolo Baretta ha ottenuto più tempo e presenterà il piano non più in autunno, ma entro dicembre. Un po’ perché realizzarlo è più complesso di quanto a Palazzo San Giacomo immaginassero, molto perché si aspetta l’insediamento del nuovo Governo con il quale la discussione sulle finanze della città si presume sarà più larga.
Palazzo San Giacomo non sta a digiuno, l’idea di massima su come strutturare il piano di razionalizzazione già c’è: «È intendimento dell’Amministrazione implementare il ruolo della Holding.
Napoli Holding - l’amministratore unico è Amedeo Manzo - detiene il 100% delle azioni di Anm soggetto gestore dei servizi di trasporto pubblico e «supporto alla mobilità» vale a dire la sosta sulle strisce blu. Con Asia e NapoliServizi diventerà super Holding, primo passo di una razionalizzazione tesa a conservare tutti. La NapoliServizi gestisce «il patrimonio immobiliare ad uso strumentale ed il patrimonio urbano del Comune di Napoli». La società «progetta e fornisce servizi integrati di facility management. Manutenzione del verde, edile ed impiantistica, progettazione e realizzazione di spazi e postazioni di lavoro, servizi di custodia, vigilanza, trasporto persone, facchinaggio, igiene ambientale e pulizie» e a queste mission va aggiunta l’attività «di gestione delle pratiche di condono edilizio ed a quelle di supporto agli uffici dell’ente per tributi minori». Asia si occupa della raccolta rifiuti e costa al Comune 237 milioni l’anno. La gestione unitaria della Holding dovrebbe abbattere i costi e far crescere i servizi questa la scommessa del Comune.