Le scelte di una società esterna, eventuali pressing da parte di gruppi di disoccupati organizzati. Sono questi i due punti che hanno spinto la Procura di Napoli ad aprire un'indagine sulla vicenda legata alla cosiddetta parentopoli in seno ad Asìa. Nessuna volontà da parte degli inquirenti di criminalizzare il ruolo di chi gestisce la partecipata cittadina che si occupa di raccolta rifiuti, ma doverosa esigenza di fare chiarezza su scelte e strategie legate al concorso destinato a garantire l'assunzione di una sessantina di posizioni nei ranghi della società in house del comune di Napoli. Una vicenda raccontata in questi giorni dal Mattino, alla luce della decisione dell'assessore comunale Paolo Mancuso di sospendere il concorso, in attesa di verifiche interne ma anche di eventuali approfondimenti da parte della polizia giudiziaria delegata dai pm. Come è noto, l'ex magistrato aveva notato alcune anomalie nei nomi indicati tra le prime posizioni, quanto basta a congelare la procedura di assunzione in vista dei doverosi accertamenti. Una posizione, quella di Paolo Mancuso, condivisa dal sindaco Gaetano Manfredi che ieri mattina ha sottolineato la sua piena adesione alla cautela adottata dal suo assessore.
Ma torniamo ai punti chiave di una vicenda investigativa che è solo alle battute iniziali.
Sulla presunta parentopoli in Asìa il sindaco è deciso ad andare avanti e capire fino in fondo come stanno le cose, solo dopo l'indagine della Procura - non ci fosse un esito negativo - si sbloccherebbero le assunzioni: «C'è grande attenzione da parte dell'amministrazione. Credo - spiega l'ex rettore - che la scelta dell'assessore Mancuso, che ho condiviso da subito, di bloccare questa procedura sia corretta perché noi dobbiamo garantire il massimo della trasparenza nel Comune e nelle partecipate. I cittadini ci chiedono che tutte le procedure siano le più trasparenti possibili». Il sindaco ha parlato da piazza Vittoria e qui ad attenderlo c'erano alcuni dei vincitori della selezione che gli hanno chiesto chiarimenti e la possibilità di avere un incontro con l'assessore Mancuso. «Se le cose sono state fatte per bene e non ci saranno interventi dell'autorità giudiziaria - la risposta di Manfredi - non c'è alcuna preclusione da parte nostra e le procedure possono essere completate». Un altro caso spinoso riguarda Anm - l'Azienda napoletana mobilità - sulle stabilizzazioni di alcuni interinali in particolare la figlia del capogruppo del Pd Aniello Esposito. Qui il sindaco è molto meno categorico: «Parliamo di fatti diversi tra loro, il tema dei lavoratori interinali in Anm l'ho affrontato anche in campagna elettorale, sono lavoratori che hanno dato e stanno dando molto al servizio. Io credo che dobbiamo fare dei concorsi pubblici trasparenti a cui possono partecipare tutti. È chiaro che dobbiamo anche tener conto di chi ha già lavorato nelle aziende come si è sempre fatto e che in un certo senso si possa dare a loro anche l'opportunità di poter entrare in una maniera stabile. Sono due fatti diversi».