Pnrr e Mezzogiorno, il ministro del Lavoro Orlando: «Bisogna mettere le amministrazioni in condizioni di vincere questa sfida»

In foto Andrea Orlando
In foto Andrea Orlando
Venerdì 18 Febbraio 2022, 15:42
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«Bisogna mettere le amministrazioni in condizioni di vincere questa sfida». Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenendo da remoto al convegno sul tema «Una nuova strategia per trasformare il Sud un hub strategico dentro nuove politiche europei», promosso dal deputato di Articolo 1, Federico Conte, in corso a Napoli.

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Parlando del Pnrr ha detto che «è un treno che non si può fermare» e per questo eventuali correttivi devono avvenire in corsa.

A giudizio di Orlando bisogna scongiurare il rischio «anche con un singolo episodio di screditare la qualità della spesa nel Mezzogiorno».

«L'Europa ha deciso di investire sul suo Mezzogiorno, si tratta di capire se l'Italia ha deciso fino in fondo di investire sul proprio Mezzogiorno. La risposta, se guardiamo i numeri, è sì», prosegue il ministro del Lavoro. «Ma i numeri non bastano - ha aggiunto - perché c'è un tema enorme di mettere le amministrazioni nelle condizioni di vincere questa sfida. Io penso che questa grande massa di investimenti può consentire di creare procedure, forme organizzative che rimangano anche dopo il Pnrr. Si tratta di capire se siamo in grado in qualche modo di aggiustare il treno mentre il treno sta correndo, mentre non ci si può fermare».

Ancora: «Non possiamo nascondere che investire in Italia in alcune aree del Paese non è come investire in altre aree. Dal dibattito è scomparso il tema della criminalità organizzata, non è sufficientemente presente e per esperienze compiute anche dal punto di vista istituzionale so che non c'è niente di peggio della rimozione».

«La discussione sul tema della presenza della criminalità nel Mezzogiorno, ma non soltanto nel Mezzogiorno, in vista di un grande intervento di spesa come quello che si sta realizzando - ha spiegato Orlando - credo che costituisca di per sé un pericolo. Non si tratta di parlare male del nostro Paese, ma si tratta di parlarne avendo coscienza di quelli che sono i rischi anche per costruire degli strumenti strada facendo per scongiurare.

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Noi per esempio abbiamo un grandissimo flusso di spesa che riguarderà il tema delle politiche attive, un intervento di per sé immateriale quindi più facilmente inquinabile dal punto di vista dei risultati, e ci siamo subito posti il problema di coinvolgere le Regioni e anche soggetti per il controllo nella costruzione delle procedure mediante le quali dovrà avvenire la spesa. Prevenire è meglio che curare. Basta un singolo episodio che si può manifestare per poi screditare complessivamente il tema dell'investimento nel Mezzogiorno. Io credo che siano in molti quelli che non aspettano altro e credo che questo sia un elemento di vigilanza che deve essere tenuto molto alto».

«Un tema che dobbiamo porci è quello della burocrazia. La grande qualità della burocrazia italiana è in larga parte meridionale, eppure questo non si concretizza nella possibilità di costruire una macchina più efficiente e più forte al Sud. Il Pnrr dovrebbe essere usato in una doppia dinamica: reclutare forze giovani ed energie che siano in grado costruire quel pezzo che manca nel funzionamento della macchina pubblica al Sud, ma più strategicamente dovremmo pensare a qualcosa che assomigli alle scuole di selezione degli alti burocrati che esistono in altri Paesi», continua Orlando.

«Le energie, le intelligenze e le capacità non mancano assolutamente se guardiamo all'emigrazione intellettuale che colpisce il Mezzogiorno - ha aggiunto il ministro - questo è una dato su cui dobbiamo riflettere. Una scuola della pubblica amministrazione per il Sud, credo che questo sia un tema che dovremmo agganciare alla costruzione del Pnrr e potrebbe essere una palla da prendere al balzo in questo momento».

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