Il presidente degli avvocati alla Corte dei conti: «Sia presidio degli equilibri di finanza pubblica»

L'intervento di Immacolata Troianiello

Il discorso di Troianiello ieri alla Corte dei conti.
Il discorso di Troianiello ieri alla Corte dei conti.
Giovedì 29 Febbraio 2024, 16:51 - Ultimo agg. 18:03
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Dopo la relazione iniziale del presidente della Corte dei Conti all'inaugurazione dell'anno giudiziario che si è tenuta questa mattina presso la Villa Pignatelli, parola al preidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli, Immacolata Troianiello. Ecco il discorso del presidente del Foro partenopeo: «Interveniamo con convinta adesione e rinnovata consapevolezza in ordine al contributo che l’Avvocatura è chiamata a prestare nello “spaccato civile e sociale” che in questa pregiata sede rileva. Particolare attenzione è necessaria e va prestata in relazione fenomeno di ammodernamento ed efficientamento dello Stato attualmente in essere. L’apertura del nuovo anno giudiziario ci offre la possibilità di confermare ancora una volta un primo e convinto pensiero, che si impone in quanto coerente con le scelte legislative che caratterizzano la realtà nella quale ci muoviamo: mi riferisco alla inevitabile e auspicabile centralità del ruolo della Corte dei conti, a presidio degli equilibri di finanza pubblica, nell’esercizio delle funzioni di controllo, così come in quelle più strettamente giurisdizionali, sempre funzionali al miglioramento della qualità dell’attività amministrativa».

«In questa prospettiva, a beneficio della collettività tutta, particolare importanza assume il monitorare lo scenario conseguente alla sottrazione del controllo concomitante sulla gestione dei fondi del PNRR.

Punto sul quale l'Avvocatura napoletana auspica un severo sguardo onde consentire la migliore gestione possibile degli stessi».

«Ancora non posso non sottolineare le forti aspettative legate all’applicazione del nuovo codice dei contratti pubblici, nel cui ambito applicativo, si è in attesa di leggere come la Corte dei Conti intenderà interpretare sia il principio
della fiducia, enunciato all’art. 2 dello stesso codice, che, quello della colpa grave, la cui definizione, la prima definizione nel nostro ordinamento di colpa grave, è ivi descritta, e non è scevra di forti elementi valutativi».
 

«A questo punto, pare giunto davvero il momento di attuare una profonda e sistematica revisione delle regole sulle responsabilità pubbliche. Occorre, innanzitutto, riscrivere lo statuto penale della pubblica amministrazione, per evitare pericolose fughe in avanti nella prassi, che potrebbero prospettarsi dopo l’abrogazione dell’abuso di ufficio per garantire, in ogni caso, con gli strumenti che rimangono, l’imparzialità e il buon andamento dell’amministrazione. E’ opportuno rimeditare anche sul codice di giustizia contabile attraverso un’opera sinergica che veda – questa volta – l’apporto rilevante e fattivo di tutte le componenti del processo, tra cui quella dell’Avvocatura che merita di essere valorizzata».

«Naturalmente, lo spirito di costruttiva collaborazione istituzionale, che ha sempre contraddistinto i rapporti tra l’Avvocatura e la Corte dei conti, contribuirà a rendere sempre più chiara e definita l’attività di verifica della giurisdizione contabile e di controllo, al fine del concreto perseguimento del comune interesse della migliore amministrazione della cosa pubblica”»

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