Regionali in Campania, si stringe sulle candidature: Forza Italia blinda Caldoro

Regionali in Campania, si stringe sulle candidature: Forza Italia blinda Caldoro
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 8 Giugno 2020, 07:33 - Ultimo agg. 14:36
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Frizioni, liti, divisioni, eppure alla fine tutto potrebbe restare come era stato già deciso da settimane. Il vertice nel centrodestra per scegliere i candidati nelle sei Regioni al voto potrebbe tenersi già questa mattina o al massimo entro mercoledì, ma nonostante le tantissime fibrillazioni e salvo rotture definitive gli accordi raggiunti dovrebbero essere salvaguardati. E quindi pur con tutte le resistenze messe in atto dalla Lega in queste settimane, soprattutto su Stefano Caldoro in Campania e Raffaele Fitto in Puglia la griglia dovrebbe essere pronta senza grandi sconvolgimenti. Certo, la riunione sulle regionali non potrà servire solo ad una spartizione di posti, ma dovrà essere soprattutto l'occasione per stemperare le troppe tensioni tra i partiti, in particolare tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.

I TEMPI
Domani, da Montecitorio, dovrebbe giungere la decisione sulla data del voto in Campania, Puglia, Marche, Toscana, Liguria e Veneto. Scartata l'ipotesi di aprire le urne al 13 settembre per evitare di far presentare le liste elettorali, un mese prima, a ridosso di Ferragosto. Le due domeniche utili potrebbero essere quelle del 20 settembre o, al massimo, del 27. Il vertice tra Berlusconi, Salvini e Meloni potrebbe quindi svolgersi viene fatto filtrare - tra domani e mercoledì mattina, dopo l'ufficializzazione della data del voto. I tempi sono stretti per consentire al centrodestra di avere una squadra in grado di fronteggiare il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle in ogni Regione e quindi un accordo sembra non più rimandabile. Le scaramucce vanno archiviate presto, ma le tensioni restano fortissime.

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NODO CAMPANIA
Matteo Salvini per ora mantiene il punto e fa capire che si sarebbe aspettato dagli alleati dei candidati in grado di interpretare quel «cambiamento» su cui insiste da settimane. Ieri fonti del Carroccio hanno precisato che «la Lega vuole essere primo partito in tutte le Regioni che andranno al voto da Nord a Sud, ed è al lavoro per una coalizione forte, unita e innovativa». Chiarendo quindi che non c'è nessuna intenzione di mettere in discussione l'unità tra la Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. Poi l'ennesima stoccata a Vincenzo De Luca, segnale ulteriore di quanto il leader leghista tenga a sconfiggere il governatore campano dopo le innumerevoli invettive che «il capitano» e «lo sceriffo» si sono scambiati nel corso dell'emergenza Covid. «Mentre la sinistra sceglie il vecchio e le ammucchiate (modello De Luca, De Mita, Mastella) sottolineano le stesse fonti del Carroccio noi dobbiamo guidare squadre che guardano al futuro». Insomma nulla di nuovo dalle parti di via Bellerio. Il punto dirimente è che però Berlusconi non ha nessuna intenzione di capitolare sul candidato che lui stesso ha indicato già da alcuni mesi. Anzi, gli attacchi leghisti alle decisioni che lo stesso Cavaliere ha assunto, sono vissute dall'ex premier come un attacco personale. Berlusconi, ritiratosi da alcune settimane nella villa della primogenita Marina a Chateauneuf-de-Grasse, mezz'ora da Nizza, ha ribadito ai suoi emissari Antonio Tajani e Licia Ronzulli di non essere disposto a far passi indietro. E che l'aria di maretta sia ancora forte tra i due partiti lo si evince anche da un post su Facebook del forzista campano Armando Cesaro. «Io poi quelli del nord ha scritto ieri il consigliere regionale di Fi postando una foto del lungomare partenopeo li capisco pure. Vengono a Napoli, vedono questa bellezza e tornano a casa loro frustrati. Ma noi siamo buoni e vogliamo bene a tutti a patto che non ci facciano perdere la pazienza però: ccà nisciuno è fesso!». Frasi forti, a due giorni dalla venuta di Salvini in città. Nello Stato Maggiore del partito campano la candidatura a Fi viene definita come la «madre di tutte le battaglie». Resta da capire quanto Salvini che ha ripetutamente definito Caldoro «una brava persona» sia disponibile ad accontentare gli alleati.

LE ALTRE SFIDE
L'altro braccio di ferro è quello tra Lega e Fdi. Da mesi Giorgia Meloni ha individuato in Raffaele Fitto il proprio candidato pugliese e non fa sconti. In Puglia la situazione è persino più intricata perché se in Campania il Carroccio non ha trovato valide alternative a Caldoro, a Bari la Lega ha messo in campo un proprio nome di bandiera, Nuccio Altieri. Anche qui Salvini ha provato a trovare profili fuori dalla politica, si è parlato della possibilità di coinvolgere uno dei fratelli Divella, ma gli imprenditori della pasta avrebbero declinato l'invito. Le altre Regioni sembrano invece assegnate. Confermati gli uscenti Giovanni Toti in Liguria e Luca Zaia in Veneto. In Toscana dovrebbe correre la leghista Susanna Ceccardi, nelle Marche spetterebbe a Francesco Acquaroli di Fdi.

Ma prima dei nomi ci sarà da ricucire i rapporti tra i tre leader dopo giorni di gelo.

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