Vaccino, seconda dose in vacanza: De Luca frena sulle dosi ai turisti

Vaccino, seconda dose in vacanza: De Luca frena sulle dosi ai turisti
di Valentino Di Giacomo
Lunedì 17 Maggio 2021, 12:05 - Ultimo agg. 18 Maggio, 08:07
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Prima dose di vaccino nella propria regione, la seconda - per chi vuole e può - nelle località di vacanza. Al momento in Campania sulla proposta di Federalberghi non è giunta nessuna comunicazione da parte del governo, spetterà infatti a Roma decidere se voler dare seguito all'idea di Bernabò Bocca che ha trovato non ostile il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Per ora a Palazzo Santa Lucia sono diversi i dubbi e le perplessità circa la fattibilità di una simile operazione. Non ha fatto commenti Vincenzo De Luca, che resta in posizione d'attesa per capire se il progetto possa andare avanti, ma le difficoltà organizzative per mettere in piedi in poco tempo questa soluzione che riuscirebbe comunque a coniugare la prosecuzione della campagna vaccinale e la ripresa di un settore cruciale come il turismo appaiono evidenti. Un dossier - quello della vocazione turistica della Campania - che sta particolarmente a cuore a Vincenzo De Luca, che non a caso ha voluto vaccinazioni di massa nelle tre isole «Covid-Free» (Capri, Ischia e Procida) per richiamare i vacanzieri di tutto il mondo verso le bellezze del golfo. Una mossa che prima ha sollevato critiche e attacchi, ma ora viene registrato come il problema della ripresa delle attività turistiche abbia finalmente fatto breccia - probabilmente con colpevole ritardo - anche a livello nazionale.

Tra il dire e il fare c'è però - è proprio il caso di dire - il mare.

Nei prossimi due mesi la Campania già è attesa da un impegnativo carico di somministrazioni da compiere per i cittadini residenti nella Regione. Restano da fare ancora i richiami per le persone adulte e anziane e poi, non da meno, bisognerà procedere a vaccinare la popolazione più giovane. Si può coniugare questo impegno anche vaccinando gli eventuali turisti, servirà però la «materia prima», ovvero quelle dosi di cui già De Luca ne lamenta la carenza. La Campania già chiede, in virtù del fatto di aver ricevuto meno dosi rispetto a quelle Regioni con una popolazione più anziana, che ora arrivino a Napoli più dosi per vaccinare i più giovani. Ora, all'ammanco iniziale, servirà un impegno concreto del governo per far arrivare quelle fiale necessarie per vaccinare i turisti. La macchina organizzativa in Campania - viene spiegato - sarebbe in grado di reggere l'impegno per vaccinare chi lo richiederà perché al momento le uniche difficoltà registrate si sono verificate solo per la mancanza di dosi più che per ragioni logistiche: basti considerare che a mezzogiorno di ieri la regione ha sfiorato i due milioni e mezzo di dosi (per la precisione 2.468.874). Serviranno quindi tutte le fiale utili a vaccinare nei prossimi mesi, allo stesso tempo, la nutrita fascia under 40 insieme a quelli che decideranno di venire per turismo in Campania. 

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Se l'impegno del governo a far giungere il numero di fiale adeguate venisse mantenuto si presenterebbe poi un problema organizzativo forse ancor più gravoso per le singole Asl. Ad oggi ogni Regione dispone di una propria piattaforma informatica che gestisce le prenotazioni per il vaccino autonomamente. Per somministrare le dosi anche ai turisti provenienti da altre parti d'Italia servirebbe una nuova piattaforma in grado di mettere in collegamento le varie banche dati sparse sul territorio nazionale. Un'impresa che se non è riuscita in cinque mesi - da quando la campagna vaccinale è partita - sarebbe complesso immaginare di realizzare in così poco tempo in vista dell'estate ormai alle porte. È questo l'ostacolo organizzativo che appare più gravoso, ove - ovviamente - giungessero al meridione tutte le dosi necessarie per accontentare tutti. Collaborazione da parte della Regione Campania non mancherà, ma è evidente che sarebbe stato più opportuno per mettere in piedi questa operazione averci pensato per tempo e non con un blitz last-minute.

L'idea del pacchetto «vacanza e richiamo» non dispiace ai governatori meridionali che ieri, tra messaggi e telefonate hanno commentato l'iniziativa di Federalberghi. Spetterà però al governo Draghi e al commissario Figliuolo approntare un piano che ne consenta l'operatività in maniera concreta. Se ne discuterà probabilmente nella prossima Conferenza Stato-Regioni.

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