Dallo spazio all'interno del corpo umano: il viaggio a Città della scienza

Dallo spazio all'interno del corpo umano: il viaggio a Città della scienza
di Benedetta Palmieri
Mercoledì 23 Maggio 2018, 22:47
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Il viaggio è sì quello che conduce verso mete lontane, a conoscere nuovi luoghi e nuove culture, ma è anche quello figurato, quello alla scoperta di storie e curiosità, quello all’interno del nostro corpo.
È a sue diverse tipologie che Città della scienza (via Coroglio 104, 081/7352220) dedica dunque il fine settimana, con “Il viaggio: ogni volta un’avventura diversa” – due giorni di attività che si incastrano con quelle stabili della struttura. 
E allora, vediamone qualcuna (ma il programma completo si può trovare sul sito), partendo da una spedizione davvero verso molto lontano: al Planetario 3D, infatti, sarà possibile (a più orari) assistere allo show “Robot explorers”, con il quale si andrà alla scoperta del sistema solare. 
Ma, si diceva, il viaggio non è solo verso luoghi geografici, e così con l’approfondimento (all’interno della mostra “Corporea”) “Un viaggio lungo nove mesi” si potrà entrare nel funzionamento del concepimento e della gestazione. E ancora una mostra accoglierà alcune delle attività: quella dedicata a “Il mare” (peraltro, completamente rinnovata) ospiterà “Inventa i tuoi animali marini” – laboratorio durante il quale inventare pesci colorati da far poi nuotare in un acquario virtuale; mentre con il laboratorio “In giro con una bussola” non solo se ne potranno conoscere la storia e l’uso nei secoli, ma se ne costruirà anche una, da portare poi sempre con sé. Inoltre, i bambini potranno trasformarsi in piccoli – ma agguerriti – pirati, e andare a fare scoperte in giro per la struttura. 
Ma si viaggia anche nel tempo, e così con “Impronte e firme dal passato” si tornerà all’epoca dell’origine dei fossili. 
Inoltre, sarà visitabile la mostra fotografica “Variconi. La terra dei tramonti di fuoco”: le immagini di Gabriele de Filippo, dedicate appunto all’oasi dei Variconi, vogliono non solo richiamare l’attenzione sulla loro importanza naturalistica, ma pure metterla a confronto, farne il corrispettivo "buono" della situazione di degrado e abbandono in cui spesso versa il territorio campano. Anche il titolo, che fa riferimento alla “terra dei fuochi”, vuole esserne una versione positiva e propositiva. 
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