Gragnano nell'arte, dal XVIII al XXI secolo. Dodici mesi di arte, storia, cultura della città gragnanese. Un progetto, quello del calendario del centro Alfonso Maria di Nola, per sensibilizzare e far conoscere il patrimonio dei monti Lattari, che dopo le battute d'arresto di qualche anno fa torna a far parlare di sè. Iniziativa a cui hanno dato un imput anche la Regione Campania e il pastificio di Martino, come tiene a precisare Giuseppe di Massa, portavoce dell'ente promotore del calendario.
«Da gennaio a dicembre abbiamo raccolto 140 immagini (se le sommiamo a quelle degli anni scorsi)-spiega lo storico-quasi un'encicplopedia della città e del circondario».
Alle tradizionali opere d'arte riscoperte, si aggiungono i dipindi dei viaggiatori del Grand Tour e della scuola di Posillipo, poi un marmo romano di Seneca a Pimonte e la Falesia di san Benedetto a Lettere, nonchè la scultura lignea della Pietà recentemente restaurata nella cittadina della pasta.
Un anno ricco di manifestazioni e progetti che si conclude con un almanacco unico ed originale che servirà a finanziare le altre attività dell'associazione culturale, come precisano i volontari.
Alle immagini dell'arte sacra e profana si uniscono anche i panorami mozzafiato del comprensorio a sud di Napoli.
L'arte dei monti Lattari dal XVIII al XXI secolo in un calendario

di Titti Esposito
Martedì 26 Dicembre 2017, 15:07
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