«Pulsa de nura», il romanzo della Franchini sulla Campania del 17 d. C. si presenta al Mann

L'incontro mercoledì 22 febbraio alle 16.30 nella sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale

La copertina del libro
La copertina del libro
Martedì 21 Febbraio 2023, 16:36
4 Minuti di Lettura

Per «Lo Scaffale del MANN» mercoledì 22 febbraio alle 16.30 nella sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Napoli si presenta il romanzo "Pulsa de Nura. La maledizione di Berenice di Cilicia" (Guida Editori) di Fiorella Franchini. Dopo i saluti del direttore Paolo Giulierini interverranno con l’autrice l’architetto Franco Valente, la scrittrice Patrizia Milone e il giornalista e scrittore Marco Perillo. Coordina il giornalista Francesco di Rienzo. Letture di Adriana Carli.

Il romanzo racconta il complotto ordito da una setta giudaica ai danni dell’Imperatore di Roma, sullo sfondo dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e di un tragico amore condannato dalla ragion di stato. Tito Flavio, il generale che aveva saccheggiato e distrutto il Tempio di Gerusalemme, succeduto al padre Vespasiano, ripudia la regina Berenice di Cilicia, sua amante. La donna, costretta a lasciare Roma, accecata dal desiderio di vendetta, incontra in segreto un gruppo di rabbini nella necropoli di Neapolis e chiede loro di pronunciare contro il nuovo Imperatore, la pulsa de nura, terribile maledizione ebraica che porta chiunque ne sia colpito alla morte entro un anno.

Il 24 ottobre a Pompei mentre fervono i preparativi per un’imminente visita dell’Augusto, la terribile eruzione del Vesuvio devasta la città e le terre circostanti. Il prefetto Gaio Plinio, comandante della flotta imperiale, salpa da Miseno per portare soccorso alla popolazione e affida al navarco Valerio Pollio Isidoro l’incarico di salvare la nobildonna Salvia Rectina.

La nave ripara nel porto di Neapolis per sfuggire alla tempesta e gli scampati trovano rifugio entro le mura, mentre la minaccia della grande onda di un maremoto si dissolve al suono misterioso di un sistro. Sulla città, però, sopraggiunge la nube nera di polveri vulcaniche, solcata da saette. In molti scappano verso le colline.

L’ambientazione storica, di "Pulsa de nura – La maledizione di Berenice di Cilicia" è sapientemente tratteggiata grazie ad un’accurata ricerca documentale e segue coordinate precise, quelle del breve regno di Tito Flavio Vespasiano, decimo imperatore di Roma, flagellato non solo dalla catastrofe vesuviana, ma dalla distruzione del Campo Marzio dovuta a un devastante e inspiegabile incendio, da una terribile pestilenza, dalla morte improvvisa dell’Imperatore stesso, forse avvelenato per ordine del fratello Domiziano. Non solo fatti realmente accaduti ma personaggi storici quali Tito Flavio e suo fratello Domiziano, Berenice di Cilicia, Salvia Rectina e Plinio il vecchio, che interagiscono con quelli di fantasia, sempre nel rispetto dei principi di coerenza e verosimiglianza.

L’autrice imbastisce con dovizia di particolari, un racconto avvincente di passioni, intrighi, avventure, in un susseguirsi incessante di colpi di scena e peripezie che costringono i protagonisti a una fuga precipitosa dalle spiagge di Ercolano a Neapolis, passando per Capua, Benevento, i monti del Sannio, fino a giungere a Roma, e poi in Giudea, soffermandosi su un inconsueto punto di vista, quello degli effetti dell’eruzione del Vesuvio raccontati non da Pompei, ma da Napoli e Miseno, sulla base delle Lettere a Tacito di Plinio il Giovane.

I personaggi attraversano i luoghi della Storia: Baia con le sue terme, le ville lussuose e i lupanari, la Schola Militum, il Castra Pretorium e il porto di Miseno, Puteoli, le antiche strade, dalla via per colles alla via Campana fino alla via Appia. Storia e fantasia si mescolano in un’affascinante sequenza nella quale le uniche costanti sembrano essere il Fato e l’Amore nelle sue infinite sfumature. «Il vero amore non smetterà mai di legare coloro che ha legato una volta» afferma Seneca. Un romanzo di sentimenti e di d’azione che fonde il fascino dell’epopea imperiale con le suggestioni del patrimonio archeologico campano, per suscitare attraverso il mezzo narrativo, una curiosità intellettuale che riscopra e valorizzi i beni culturali e storici della terra del mito.

Fiorella Franchini vive e lavora a Napoli. Giornalista pubblicista, collabora al quotidiano Il Denaro.it e alle riviste online Pannunzio Magazine e Verbum Press. Per oltre dieci anni è stata direttore editoriale del webmagazine napoliontheroad e ha pubblicato undici interviste nell’antologia Donna è Anima (Savarese editore). Ha esordito con i romanzi L’orchidea bianca (1995) e I fuggiaschi di Lokrum (1998), ispirati ad alcuni conflitti del secondo Novecento, seguiti poi dai thriller Nanhai (2002) e I fuochi di Atrani (2006). Di recente ha pubblicato i romanzi storici Korallion (2014) e Il velo di Iside (2018), Pulsa de nura, la maledizione di Berenice di Cilicia (Guida editore marzo 2022) ambientati nella Napoli greca e romana.

© RIPRODUZIONE RISERVATA