Campania, weekend con le visite ai siti storici delle giornate Fai d'autunno

Ambiente
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di Antonino Siniscalchi
Giovedì 10 Ottobre 2019, 12:47
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Le Giornate FAI d’Autunno compiono otto anni e sono più vitali che mai. Sono giovani perché animate e promosse proprio dai Gruppi FAI Giovani, che anche per quest’edizione hanno individuato itinerari tematici e aperture speciali che permetteranno di scoprire luoghi insoliti e straordinari in tutto il Paese. Un weekend unico, irrepetibile, che sabato 12 e domenica 13 ottobre 2019 toccherà 260 città, coinvolte a sostegno della campagna di raccolta fondi del FAI – Fondo Ambiente Italiano “Ricordati di salvare l’Italia”, attiva a ottobre. 

Due giorni per sfidare la capacità degli italiani di stupirsi e cogliere lo splendore del territorio che ci circonda, invitando alla scoperta di 700 luoghi in tutta Italia, selezionati perché speciali, curiosi, originali o bellissimi. Saranno tantissimi i giovani del FAI ad accompagnare gli italiani lungo i percorsi tematici espressamente ideati per l’occasione, con l’obiettivo di trasferire il loro entusiasmo ai visitatori, nella scoperta di luoghi inediti e straordinari che caratterizzano il nostro panorama. Itinerari a tema, da percorrere per intero o in parte, che vedranno l’apertura di palazzi, chiese, castelli, aree archeologiche, giardini, architetture industriali, bunker e rifugi antiaerei, botteghe artigiane, musei e interi borghi. 

Le Giornate FAI d’Autunno sono, quindi, l’opera collettiva dei nostri ragazzi, il risultato della forza delle nuove generazioni, simbolicamente incarnata in quel giovane che, duecento anni fa, a ventun anni, scrisse i versi immortali dell’Infinito: Giacomo Leopardi. Per questo l’edizione 2019 è dedicata a lui e alla sua poesia, su cui vertono tre aperture speciali: l’Orto sul Colle dell’Infinito, Bene del FAI a Recanati (MC), inaugurato lo scorso 26 settembre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, luogo che ispirò l’idillio; il Parco Vergiliano a Napoli dove le spoglie di Giacomo Leopardi sono state traslate nel 1939 dalla Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, in cui l’amico Antonio Ranieri lo fece tumulare nel 1837; infine, la Chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo a Roma, con la tomba di Torquato Tasso che Leopardi considerava tra gli italiani più eloquenti e sulla quale pianse le sue lacrime più profonde.

Ogni visita prevede un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro, a sostegno dell’attività della Fondazione. Durante le Giornate FAI d’Autunno in via eccezionale anche i Beni FAI saranno accessibili a contributo facoltativo. Per gli iscritti FAI e per chi si iscriverà per la prima volta – a questi ultimi sarà dedicata la quota agevolata di 29 euro anziché 39 – saranno riservate aperture straordinarie, accessi prioritari, attività ed eventi speciali in molte città. La quota agevolata varrà anche per chi si iscriverà per la prima volta tramite il sito www.fondoambiente.it dal 1° al 20 ottobre. 

Tra gli itinerari tematici e i luoghi più interessanti in Campania:
Real Sito di Portici
Apertura: sabato 12 e domenica 13 ottobre, dalle ore 10 alle 18 – Cappella Reale: sabato 12, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 18
Edificato a metà Settecento su commissione di Carlo di Borbone e la moglie Amalia di Sassonia, sovrani di Napoli, il Real Sito di Portici fu palazzo reale borbonico prima della Reggia di Caserta, e successivamente residenza estiva e di caccia. Grandioso e monumentale, si estende, compresi i parchi, dalla costa alle pendici del Vesuvio. Poco conosciuto e frequentato nonostante la sua straordinarietà, il sito – oggi sede della Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli Federico II e del complesso del MUSA che unisce i Musei delle Scienze Agrarie – è composto da due parchi, progettati da Francesco Geri: uno inferiore caratterizzato da un giardino decorativo in cui è collocato un raro esempio di galoppatoio coperto, recentemente restaurato; uno superiore con un parco boschivo, il recinto del gioco del pallone e la riproduzione ridotta di un castello, costruito per le esercitazioni e il gioco dei principi. Al centro dei due parchi si trova la reggia a pianta quadrangolare con cortile interno, edificata a partire dal 1741 su disegno di Antonio Canevari, ultimata da Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga e decorata da Giuseppe Canart, Giuseppe Bonito e Vincenzo Re. Al piano nobile si trovano gli appartamenti reali che oggi ospitano i musei, gli uffici della direzione del dipartimento della Facoltà di Agraria e la Sala Cinese, attualmente aula magna di facoltà. Oltre a questi spazi vi sono quelli dell’Herculanense Museum fondato nel 1758 da Carlo di Borbone e originariamente composto dai reperti emersi durante la costruzione della reggia, insieme a quelli di Pompei ed Ercolano, dove il sovrano aveva patrocinato gli scavi archeologici. Dopo la disgregazione della raccolta a partire dal 1799 – ora la maggior parte della collezione si trova al Museo Archeologico Nazionale di Napoli – nel 2006 il museo è stato riaperto e presenta le riproduzioni dei reperti (realizzate con proiezioni retroilluminate) che in passato vi sono stati custoditi. L’Herculanense Museum sarà una delle tappe dell’itinerario storico e artistico proposto durante le Giornate FAI d’Autunno, insieme agli appartamenti reali, alla Sala Cinese e al galoppatoio; in esclusiva per le Giornate aprirà la Cappella Reale. Si potranno effettuare, inoltre, due percorsi con l’accompagnamento eccezionale dei ricercatori della Facoltà di Agraria: quello botanico, alla scoperta del ricco Orto Botanico, creato nel 1872 quando la reggia venne destinata a sede della Reale Scuola Superiore di Agricoltura, e quello naturalistico, attraverso i sentieri del bosco, il giardino segreto, il castello e l’area della pallacorda.
A NAPOLI si potrà visitare una delle aperture dedicate a Giacomo Leopardi e alla sua poesia L’Infinito:

Tomba di Giacomo Leopardi

Apertura: domenica 13 ottobre, dalle ore 10 alle 13. Solo su prenotazione, fino a esaurimento posti su: www.faiprenotazioni.it 

Giacomo Leopardi trascorse gli ultimi anni di vita a Napoli, insieme all’esule Antonio Ranieri, con cui aveva stretto amicizia nel 1830. Morì il 14 giugno 1837 a 39 anni, per l’aggravarsi dei problemi respiratori che lo affliggevano da tempo, e venne sepolto nella Chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, poi demolita. Nel 1939, per volere di Benito Mussolini, le spoglie vennero trasferite nell’attuale monumento funebre presso il Parco Vergiliano, che custodisce la tomba di Virgilio: un’ara situata di fronte a una parete tufacea, sulla quale si trova la targa marmorea che attesta l’approvazione della legge da parte di Umberto I per renderlo monumento nazionale. Qui domenica 13 ottobre alle ore 10 e alle ore 11 si terrà una lettura de L’Infinito a cura di Arianna Ricciardi e Rossella Massari, della Compagnia Vernicefresca Teatro (su prenotazione obbligatoria); alle ore 11 e alle ore 12 L’Infinito verrà letto dai mediatori artistico culturali di FAI ponte tra culture provenienti da Africa, Sud America, Medio Oriente ed Europa dell’Est. Le visite saranno a numero chiuso e su prenotazione obbligatoria.

N.B. Non si effettueranno visite all’intero complesso del Parco Vergiliano.
MONTELLA (AV)

Santuario SS. Salvatore  

Apertura: sabato 12 e domenica 13 ottobre, dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30

Il Santuario del Santissimo Salvatore è situato nei pressi di Montella a 954 metri di altitudine, sulla sommità di un monte isolato dal resto della catena montuosa dei Monti Picentini, da cui domina tutta la vallata sottostante. La facciata è stata completamente ristrutturata nel 1979 e si presenta molto semplice ed essenziale. L’ingresso della chiesa settecentesca è preceduto da tre arcate con colonne che immettono in un piccolo atrio; da qui si accede al tempio dove è possibile percepire fin da subito un’atmosfera di raccoglimento e di silenzio. Di ottima fattura è l’altare del 1789, opera di un mastro marmoraro napoletano, che accoglie al centro del paliotto l’immagine a rilievo del Salvatore. Normalmente chiuso al pubblico, apre in esclusiva per le Giornate FAI d’Autunno.
BENEVENTO (BN)

Cattedrale di S. Maria Assunta di Benevento  

Apertura: sabato 12 ottobre dalle ore 10 alle 17, domenica 13 ottobre dalle 15 alle 17

La cattedrale metropolitana di Santa Maria de Episcopio rappresenta un complesso di antiche origini di cui però sussistono solo la facciata e il campanile e altri elementi architettonici. Costruita ex novo su un progetto dell’architetto Paolo Rossi de Paoli, in seguito agli irreparabili danni provocati dai bombardamenti alleati della seconda guerra mondiale, la fondazione più antica è fatta risalire agli inizi del VII secolo, mentre le dimensioni odierne furono raggiunte con la riedificazione dell'VIII secolo, che trasformò l'antica chiesa nella cripta della nuova. Tale ricostruzione è uno dei momenti più importanti di un complesso intervento urbanistico stimolato dal duca longobardo Arechi II, intento a ripristinare le dimensioni urbane di epoca romana, dopo che il goto Totila aveva distrutto le mura di cinta. Il duomo fu consacrato al tempo del vescovo Davide (782-796) e intitolato a Sancta Maria de Episcopio.

Campanile della Cattedrale di Benevento "S. Maria Assunta" 

Apertura: sabato 12 ottobre dalle ore 10 alle 17, domenica 13 ottobre dalle 15 alle 17. Ingresso riservato agli iscritti FAI. 

Il possente campanile fu innalzato dall'arcivescovo Romano Capodiferro a partire dal 1279, e successivamente restaurato dal vescovo Orsini. Sulla facciata anteriore è inserito un fregio romano costituito da 17 cippi con ritratti funerari in serrata successione. Nella facciata ovest è visibile una lastra recante i resti di un labaro romano in metallo dorato, mentre alla base della facciata est si osserva un rilievo con un cinghiale stolato e laureato. Riferito al mito di Diomede, leggendario fondatore della città, esso costituiva forse il totem dei Sanniti Caudini o un animale offerto in sacrificio alla dea Cerere. La memoria del cinghiale è comunque rimasta nello stemma della città. Il luogo è normalmente chiuso al pubblico.
SESSA AURUNCA (CE)

Valogno  

Apertura: domenica 13 ottobre, dalle ore 9 alle 18

In occasione delle Giornate sarà possibile andare alla scoperta dei 52 murales tematici che costituiscono l'attrattiva principale di Valogno. Realizzati da artisti locali e di fama nazionale, seguono principalmente due filoni: quello dedicato alle tradizioni - la vendemmia, la processione di San Michele, il lavoro artigiano, le vicende del Risorgimento che hanno coinvolto la comunità del borgo poco distante da Teano, luogo del celebre incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II; le scene ispirate alla fantasia evocano invece un’atmosfera di fiaba. Nel corso della passeggiata sarà possibile inoltre interessarsi al tema di Pinocchio e l'adolescenza difficile, assistere a performance artistiche con materiali di recupero, visitare il Giardino dell'Eden e rivivere la storia grazie all'animazione del Gruppo di Ricostruzione storica del Brigantaggio.
POZZUOLI (NA)

Lago D’Averno 

Apertura: sabato 12 e domenica 13 ottobre, dalle ore 10 alle 14. Ingresso riservato agli iscritti FAI. 

Tra i siti più suggestivi del Comune di Pozzuoli, è un lago vulcanico, oggi meta di passeggiate serali grazie ai numerosi locali che vi sorgono. Nelle vicinanze del lago si trova il Tempio di Apollo, il famoso “passaggio per gli Inferi” descritto da Virgilio nell’Eneide, in realtà una grotta scavata nel tufo probabilmente creata per collegare il lago al mare. La visita permetterà di immergersi in questi luoghi, interessanti sia dal punto di vista naturalistico, storico e artistico, che per i miti che vi sono ambientati. Fra letture e momenti musicali, il percorso toccherà le rovine del Tempio e includerà una tappa enogastronomica presso un'azienda vinicola locale. 
CAPACCIO (SA)

Per tutti i luoghi apertura: domenica 13 ottobre, dalle ore 8.30 alle 19.30

Santuario di Santa Venera  

Il luogo di culto sorge a ridosso della riva sinistra di Capodifiume e affonda le sue origini nell’antichità, come testimoniano ceramiche e oggetti votivi degli inizi del VI secolo a.C. Consacrato ad Afrodite, riceve un assetto monumentale solo a partire dagli ultimi decenni del VI secolo a.C., quando vi viene costruito un edificio rettangolare, forse destinato a cerimonie che prevedevano pasti rituali e l’uso del vino. La sua lunga vita fino all’epoca romana è testimoniata da altre strutture che si aggiungono e in parte modificano l’assetto del santuario. Alla fine dell’età romano-repubblicana risalgono iscrizioni e sculture che provano l’attività svolta in favore del santuario da nobildonne dell’aristocrazia di Paestum.

Porta Sirena  

Porta Sirena, così detta perché sulla chiave d’arco della volta si ritenne fosse raffigurata una sirena, è il frutto di un intervento risalente all’epoca di Augusto, che fece rimaneggiare una porta più antica risalente al 250 a.C. Oggi appare come un cortile chiuso da due avancorpi: quello esterno, avanzato rispetto alle cortine, conserva due possenti piloni e un arco con i conci della volta decorati da sculture in bassorilievo. I piloni e l’arco erano sormontati da una camera rettangolare coperta per il posizionamento dell’artiglieria. Uno sbarramento chiudeva all'occorrenza l’accesso al cortile centrale che immetteva nell’avancorpo interno della porta, attraverso cui si entrava in città. A lato dei piloni, due passaggi pedonali consentivano l'ingresso anche con lo sbarramento.

Torre 28  

Di epoca romano-repubblicana, la torre, restaurata in maniera consistente nella parte alta, sorge all’angolo sud-est del circuito in una posizione di grande importanza strategica per la difesa dei versanti orientale e meridionale delle mura. Sul fronte rivolto verso la città è una postierla (piccola porta) che permetteva di accedere dal piano di campagna al basamento cavo della torre. L’interno era articolato su due piani le cui murature erano dotate di feritoie per avvistamento e difesa. Nel piano più alto dovevano esserci delle finestre, oggi non più conservate. Una porta, oggi tompagnata, metteva in comunicazione il secondo piano della torre con il camminamento sopra le mura. La scala sul lato interno delle mura è moderna, funzionale all’uso abitativo a cui il monumento era stato destinato fino ai primi decenni del Novecento. Oggi è normalmente chiusa al pubblico. 

Porta Giustizia  

Nella configurazione attuale di epoca romano-repubblicana (I secolo a.C.), Porta Giustizia appare composta da un ingresso esterno e da uno interno delle stesse dimensioni che immettono in un ampio cortile centrale dotato sul fondo di un unico sistema di chiusura a due ante per il transito dei carri. Due ambienti quadrangolari fiancheggiavano l’ingresso sul lato interno: quello sul lato occidentale permetteva il passaggio anche a porta chiusa. Dal lato opposto una scala accanto all’ingresso interno garantiva l’accesso al piano superiore della porta. La strada che l’attraversa è la grande arteria che collegava la parte meridionale della città con l’area settentrionale e la porta Aurea. All’esterno di Porta Giustizia tale strada scavalcava il ponte, ancora visibile, sul Capodifiume e si dirigeva a sud verso lo scalo di Agropoli, dove era ubicato l’approdo marittimo più importante della città.
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