Viaggio nella preistoria nel Cratere degli Astroni con «Dinosauri in carne e ossa»

Mostra all'Oasi Cratere degli Astroni
Mostra all'Oasi Cratere degli Astroni
di Ilenia De Rosa
Venerdì 8 Marzo 2019, 15:08
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Trenta enormi riproduzioni di dinosauri nella riserva naturale Cratere degli Astroni. A partire da domenica prossima, fino al 10 novembre, nel bosco sarà possibile incontrare «Dinosauri in carne e ossa». «Si tratta di un percorso che spiega le grandi estinzioni di massa e che ha una lunghezza di 3 chilometri, circa 5mila passi» spiega il paleontologo Simone Maganuco, curatore della mostra. Parte della mostra esisteva già ma questa volta l'itinerario è diverso: coinvolgerà i più piccoli e farà riflettere gli adulti, aiutandoli a instradare i bambini nel solco del rispetto della natura e della preservazione dell’ambiente.

A «Dinosauri in carne e ossa» sarà possibile scoprire il grande affresco della storia della vita presentato sul pianeta, dalla conquista della terraferma avvenuta nel Paleozoico fino ai giorni nostri. Il filo conduttore è l’alternanza delle specie animali, come per esempio i dinosauri o i grandi mammiferi della cosiddetta era glaciale, che di volta in volta hanno dominato le terre emerse, diversificandosi a partire da uno sparuto gruppo di sopravvissuti alle grandi estinzioni di massa. La mostra, nata dalla collaborazione con Wwf Oasi al Cratere degli Astroni, descrive quindi il fenomeno dell’estinzione, descrivendola come una concatenazione di eventi naturali che schiudono nuove opportunità all’evoluzione della vita sul nostro pianeta. Facendola leggere anche come la conseguenza degli interventi scriteriati e innaturali di una specie dominante, quella umana, sui delicati equilibri della biosfera, traducibili invece in un depauperamento senza ritorno della biodiversità.
 

La mostra resterà aperta fino al 10 novembre 2019: sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18 (nei giorni feriali la mostra apre su prenotazione di gruppi o scolaresche).

E nel frattempo grande impegno anche per fronteggiare i danni causati dagli incendi di due anni fa e dalle successive violente piogge. «Abbiamo da poco avuto l'ok da Fondazione per il sud per un progetto che coinvolge vari attori istituzionali per far fronte all'emergenza» sottolinea Fabrizio Canonico, direttore della riserva naturale Cratere degli Astroni.
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