Ciccio Merolla, spot e borse di studio la sua nuova «Malatìa»

Il sostegno agli studenti del Conservatorio

Ciccio Merolla
Ciccio Merolla
di Federico Vacalebre
Sabato 30 Settembre 2023, 11:22
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Ciccio Merolla s'era innamorato delle percussioni guardando un maestro dirigere l'orchestra al Festival di Sanremo. Quando l'aveva rivisto, sempre in tv, esibire in prima fila delle congas gialle aveva deciso che quello doveva essere il suo futuro. «Voglio andare al conservatorio, voglio imparare a suonarle», aveva detto ai genitori, «ma non era alla nostra portata e la mia vita, ed i miei ritmi, sono venuti da altre strade. Ora sono felice, orgoglioso, emozionato di poter dare una mano a chi, come me, sogna di imparare a fare musica a San Pietro a Majella, ma non se lo può permettere».

Il percussautore del tormentone «Malatia» è nella sala Scarlatti del conservatorio napoletano, confuso e felice. La sua nuova «malattia» è un videoclip, diretto da Luciano Filangieri in cui, sempre con la tecnica «pelle e voce», riprende l'antico jingle della Kimbo (ricordate Pippo Baudo come testimonial nel 1990? Sì, proprio quello) come base per «'O kafè», canzone-reclame, si sarebbe detto una volta, sulla bevanda bollente nella sua versione più verace.

Gaetano Panariello, a cui mancano pochi giorni per insediarsi come direttore del San Pietro a Majella, accoglie gli ospiti a braccia aperte, quelle immagini, su tutte le piattaforme da domani, giornata mondiale del caffè, valgono due borse di studio da 6.000 euro l'una, una metà a carico della ditta nata sessant'anni fa in un bar della Sanità, l'altra del musicista, destinate a chi, altrimenti, non potrebbe affrontare le spese collegate al corso di studi: «Napoli non può essere solo un brand da sfruttare ora che tira», spiega il presidente della Kimbo, Mario Rubino, «dobbiamo tutti fare la nostra parte, per questo, per i prossimi quattro anni accademici, ci saremo ancora, con altre quattro borse, una all'anno, da 5.000 euro, per un totale di 20.000».

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Rubino si dice ex percussionista, Ciccio lo rimprovera perché «il ritmo non si scorda mai.

E il caffè, in fondo, a noi serve anche per tenere il tempo, per contare il tempo della giornata che passa».

A tessere la tela che ha portato al videoclip ed alle borse di studio il presidente del conservatorio, Luigi Carbone. Intanto, Merolla pensa al suo futuro: «Con "Malatia" è successo qualcosa di imprevedibile, siamo arrivati a miliardi di visualizzazioni, ora è il momento più difficile, trovare un brano con cui confermare il rapporto speciale che si è creato con il pubblico, cementato anche nella sessantina di serate estive», racconta.

Anche «O kafè» vede nella stesura dei versi la collaborazione dell'antico partner del percussautore, Lucariello, al suo fianco fin dal tempo dei V7: «Me sceto na mattina e già voglio a tte/ m'incontro cu n'amico, jammo cercanno a tte, ma cca nun se fatica, si tu nun staje cu'mme. Po' mangio e nun m'aizo e tu già sai pecché», dicono le parole continuando la tradizione della coppia Modugno-Pazzaglia. E della canzone napoletana che, sin dai tempi di «Funiculì funiculà» non ha disdegnato il compito pubblicitario.

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