La Galleria Principe di Napoli cambia volto: «Impariamo il tango argentino»

Un progetto dell'Associazione Fertango e portato avanti insieme alla Cooperativa Lazzarelle

Lezioni di tango in Galleria Principe di Napoli
Lezioni di tango in Galleria Principe di Napoli
di Emma Onorato
Giovedì 9 Novembre 2023, 11:55 - Ultimo agg. 19:20
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Chi di voi ha mai provato a ballare il tango? Non tutti sanno che da circa tre anni, all'interno della Galleria Principe di Napoli, c'è la possibilità di imparare questa danza secolare. Un ballo popolare in continua evoluzione. Si nutre di culture diverse senza seguire delle regole precise, ma che si basa su un solo elemento: l'emozione.

Così il martedì sera, la monumentale galleria di Napoli, si trasforma in una "sala da ballo" che dà l'opportunità d'imparare a conoscere il tango argentino. Un'iniziativa d'incontro, di scambio e di sano divertimento. Il progetto è stato ideato dall'Associazione Fertango e realizzato in collaborazione con la Cooperativa Lazzarelle, come spiega Fortuna Del Prete, l'organizzatrice delle lezioni di tango, che aggiunge: «Lazzarelle Bistrot - presente all'interno della Galleria Principe - è uno straordinario progetto d'inclusione che si sposa perfettamente con la nostra idea di tango: aperto, inclusivo, bello e abbracciante». Una collaborazione che va avanti da circa tre anni: «Insieme, organizziamo non solo laboratori di tango argentino ma anche pratiche di tango aperte a tutti. Quindi anche a chi non fa lezione e vuole solo godersi un momento di condivisione mentre sorseggia un calice di vino. La parte didattica, invece, è un laboratorio di tango argentino dove lavoriamo tantissimo sulla comunicazione, sulla sensibilità, la musica e l'ascolto. Sulla possibilità di sentire, accompagnare e seguire l'altro, senza l'uso del linguaggio». Un tango che non ha età e che abbatte ogni tipo di barriera sociale: «Il nostro è un tango popolare, si tratta di una cultura che vogliamo recuperare e trasmettere attraverso questo nostro modo di fare tango». 

Dopotutto, che cos'è il tango se non un saper camminare insieme abbracciati? Proprio come ricorda il leggendario ballerino, Carlos Gavito. Ma se ripensiamo alle origini di questo ballo c'è anche una seconda chiave di lettura che sembra appartenere a questa danza. Si tratta di ballo unico al mondo per inventiva e capacità d'improvvisazione. Fatto di musica multietnica e canzoni che si mescolano agli umori popolari. Diventato Patrimonio dell'Unesco; con i suoi movimento ha unificato gli emigrati di ieri e di oggi. Una forma d'arte pura, e senza tempo,  che ha conquistato numerosi artisti e frontiere. «Un progetto che nasce da una mia necessità personale. Il tango parla di nostalgia, di terre lontane - spiega Fernando Cabrera, maestro di tango e presidente dell'Associazione Fertango - Un tempo si emigrava verso terre lontane e sconosciute. La gente non conosceva la lingua locale e così, la musica e il ballo, diventavano lo strumento per comunicare con l'altro».

Questo ha determinato la nascita del tango che ha assunto una connotazione importante per la comunicazione: dopo tutto la lingua della danza è universale: «Tutti possono ballare il tango», afferma Fernando. Nel suo caso è stato il nonno il primo a partire dal porto di Napoli verso l'Argentina: «In famiglia lui è stato il primo a ballare, poi l'ho seguito anche io, prima ballando in Argentina e poi sentendo il bisogno di trasmettere anche qui, a Napoli, tale passione. Sono uno dei tanti che riesce a mantenere viva questa cultura, una cultura popolare in continua evoluzione».

Annamaria Falcone, è una delle corsiste incontrate in galleria. Sono due anni che segue le lezioni di tango argentino. Ecco cosa ne pensa: «È un modo di avvicinarsi al tango molto particolare, non è lo studio mnemonico dei passi, è qualcosa che va al di là. Fernando ci insegna come bisogna abbracciare l'altra persona, il rispetto che si deve avere l'uno per l'altro e, naturalmente, la passione che c'è in quei tre minuti di tango.

Insomma, oltre ai passi, c'è tanto altro».

Ma questa iniziativa rappresenta anche un modo per valorizzare e rilanciare la Galleria Principe di Napoli: «Sono tre anni che Lazzarelle Bistrot ha avviato la sua attività all'interno della Galleria, e per l'intero triennio abbiamo collaborato con Fertango - spiega Imma Carpiniello, presidente della Cooperativa Lazzarelle - Pensiamo che questo luogo debba svolgere un ruolo di rilancio e, al contempo, diventare uno dei punti culturali della città». Poi aggiunge: «Abbracciamo appieno l'idea dell'ex direttore del Mann, ovvero che questo luogo possa diventare una porta d'ingresso culturale - poi precisa - Così, con le serate tango, proviamo a dare un senso a quest'idea». Continua la presidente della Cooperativa Lazzarelle: «La Galleria Principe è un luogo storico della città non affollato da esercizi commerciali, trascurata sì, ma che forse proprio in questo stato un po' decadente, mantiene il suo fascino. Quindi la nostra cooperativa sociale che si ispira ai valori di reinserimento, e che propone altri modelli culturali, insieme a Fertango, diventa una fusione di culture e di enti che lavorano nel proporre - e promuovere - eventi come questo».

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Fertango, oltre alla Galleria Principe, riesce a regalare questo momento di condivisione organizzando lezioni di tango anche in altre location del centro storico: l'appuntamento del mercoledì - ad esempio - è presso il locale Zero81 (in Largo Banchi Nuovi): «Si tratta di un percorso trans-generazionale che vuole far dialogare più generazioni». Mentre il giovedì il laboratorio si sposta all'Iav Club. Insomma, non resta che lasciarsi trasportare dalle emozioni che solo una danza - libera e inclusiva - come il tango può regalare.

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