Il Medico dei pazzi al teatro Acacia: la comicità scarpettiana rivive negli anni '50

Lo spettacolo, in scena dal 29 febbraio, è diretto da Claudio Di Palma che ne ha curato anche l'adattamento

Il Medico dei pazzi al teatro Acacia
Il Medico dei pazzi al teatro Acacia
di Enrica Buongiorno
Lunedì 26 Febbraio 2024, 19:00
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La celebre commedia di Scarpetta, Il medico dei pazzi, arriva al Teatro Acacia di Napoli dal 29 febbraio alle 21. Capolavoro assoluto di comicità, lo spettacolo rivive di nuova luce nell’adattamento diretto da Claudio Di Palma.

Siamo negli anni Cinquanta. Qui ritroviamo Felice Sciosciammocca, giunto a Napoli per fare visita al nipote Ciccillo che gli ha fatto credere di essere medico e proprietario di una clinica “per matti”. Le frustrazioni, le speranze, le ambizioni degli stravaganti personaggi si trasformano in assolute follie agli occhi dello stralunato Sciosciammocca, regalando al pubblico irresistibili spunti di travolgente comicità. In scena: Massimo De Matteo (nei panni di Felice Sciosciammocca), Luciano Giugliano, Renato De Simone, Andrea de Goyzueta, Giovanni Allocca, Raffaele Ausiello, Chiara Baffi, Angela De Matteo, Valentina Martiniello, Fabio Rossi. 

«Occorre riconoscere che in taluni casi le scelte registiche rispondono a quel fenomeno di transitorietà creativa (quando va bene) che prende il nome di suggestione.

Nel caso de Il medico dei pazzi, per conseguire le ragioni che hanno spinto allo studio della sua messa in scena, la suggestione ha avuto nome: filodiffusione. Una innovazione tecnologica che arriva in Italia a fine anni ’50. Una colonna sonora perpetua e sottile, nei luoghi pubblici, per riposare gli animi. Animi, invece, all’epoca per nulla propensi all’adagio e agitati da un vortice di nuovi interessi quotidiani. Una frenesia che porta i segni di un ritmo prevalentemente cittadino a cui la rarefazione della provincia paesana opponeva resistenza inconsapevole. Una discrasia musicale di tempi che evidenziava uno scarto profondo di usi e linguaggi fra i centri e le periferie. Ecco! In fondo è tutta qui la sproporzione di identità fra Felice Sciosciammocca da Roccasecca e gli altri. Ecco le ragioni delle sue sorprese, delle sue paure, del suo disorientamento. Ecco, di conseguenza, i motivi della sua comicità: scaturiscono dalla sua inopportunità linguistica, estetica, emotiva. Ecco, infine, le ragioni per rimodulare e ricollocare luoghi e linguaggi della commedia nella fine degli anni Cinquanta accompagnandoli, a questo punto quasi inutile dirlo, dai suoni lontani della filodiffusione», ha specificato Claudio Di Palma nelle note di regia. 

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