Sabato 18 febbraio, NarteA rievoca uno degli episodi più drammatici della storia: la condanna al rogo per eresia di Giordano Bruno, avvenuta il 17 febbraio del 1600 in Campo de' Fiori a Roma. Alle ore 19 (con un secondo turno alle ore 20.30), presso il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, in apertura straordinaria, la vicenda del filosofo nolano viene riproposta, nella visita teatralizzata «Fiamme e Ragione», scritta e diretta da Febo Quercia, realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli. In scena, Mario Di Fonzo, Pietro Juliano, Peppe Romano, Alessio Sica; a condurre gli ospiti negli ambienti di San Domenico Maggiore, la guida Matteo Borriello.
La visita teatralizzata ripercorre una vicenda che traghetta il Mondo Occidentale dalla Cristianità medioevale all'Illuminismo: il 12 gennaio 1599, Giordano Bruno viene invitato ad abiurare otto proposizioni eretiche delle sue dottrine, che comprendevano la negazione della creazione divina, dell'immortalità dell'anima, la concezione dell'infinità dell'universo e del movimento della Terra, dotata anche di anima, e di concepire gli astri come angeli.
Fiamme e Ragione accende le luci sulla vicenda intellettuale e umana di Giordano Bruno: la visita guidata teatralizzata interamente dedicata al filosofo di Nola, che negli ambienti del Complesso Monumentale di San Domenico incontrò per la prima volta la sua Magia Naturalis, ne ripercorre il lavoro intellettuale, facendo rivivere il dramma di un uomo assurto a simbolo del libero pensiero. La coerenza del pensatore si contrappose alla visione rigida della Chiesa ancora radicata nella religiosità medioevale, giocando un ruolo fondamentale nella storia del conflitto fra religione e filosofia, ricomposto solo da Papa Giovanni Paolo II nell'ambito del Concilio Vaticano Secondo.