“Mi chiamo N.”, Noemi Gherrero sulle tracce di Nina Simone al Teatro Bolivar di Napoli

Lo spettacolo scritto e diretto da Massimo Piccolo in scena sabato 25 febbraio

Noemi Gherrero
Noemi Gherrero
di Redazione web
Martedì 21 Febbraio 2023, 19:35 - Ultimo agg. 19:59
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Sabato 25 febbraio alle 21 al Teatro Bolivar di Napoli, diretto da Nu’Tracks, andrà in scena “Mi chiamo N.”, scritto e diretto da Massimo Piccolo per Noemi Gherrero con le musiche originali di Eunice Petito.

La storia, che parte da un’incisiva e delicata dedica a Nina Simone, racconta di una straordinaria correlazione tra una ragazza della periferia più remota di Napoli e il genio della musica e dei diritti civili statunitense. Ne parlano il regista e la protagonista dello spettacolo.

Massimo Piccolo, come nasce l’idea di Mi chiamo N.?

«Quando Noemi (Gherrero) mi ha parlato per la prima volta della sua passione per Nina Simone e della sua idea di realizzare qualcosa che legasse la sua protagonista napoletana alla cantante della Carolina del Nord, l’unica cosa che mi era davvero chiara, e riuscii a dirle, ancora prima di iniziare a scrivere, fu che non sarebbe stato qualcosa né di biografico, né di celebrativo né di didascalico, e, devo dire, dopo più di un anno di scrittura, riscrittura e prove, posso affermare con una certa sicurezza di aver almeno mantenuto fede a quanto promesso.

In Mi chiamo N. la presenza della Simone, sebbene precisa in molti snodi della sua esistenza e più volte ripresa con echi e citazioni delle sue canzoni, assurge a simbolo della bellezza come via di fuga e possibilità di salvezza».

Quali temi affronta il racconto?

«Da grande appassionato di Tolstoj, mi è piaciuto moltissimo andare a sbrogliare l’infelicità analizzando e le difficoltà di N., una tipologia di ragazza che, attenzione, è tutt’altro che difficile da incontrare: l’assenza di un genitore, l’impossibilità dell’altro genitore di reagire in maniera sana al lutto, la scoperta ingenua del sesso in un contesto pronto a farti pagare caro ogni bisogno di affetto, l’inciampo nella bulimia e, cosa che più di tutto mi piaceva raccontare, l’inaspettato incontro con qualcosa di esaltante (in questo caso una trasmissione tv sulla Simone) che restituisse un senso alla vita fino, però, a un nuovo scontro, questa volta però maturo e consapevole, con la società che, per quanto non ci faccia piacere ammettere, quasi sempre costringe le donne al dover apparire per poter essere.

Noemi Gherrero, cosa l’ha più colpita di Nina Simone tanto da immaginare di mettere in scena qualcosa legato a lei?

«Oltre a una grande ammirazione per la sua musica e la sua voce, sono sempre stata affascinata dalla sua energia (anche se magari poi, sul palco, si muoveva pochissimo) e per il grande calore che le sue performance riescono a trasferire. Anche se, forse, quello che alla fine davvero mi ha rapita, sono state le sue contraddizioni, grande forza e allo stesso tempo immensa fragilità. Ho sempre creduto che chi ha il coraggio di mostrare il fianco, mettendo a nudo le proprie debolezze, alla fine è più forte di chi non si scopre mai».

Cosa le è piaciuto più di questo testo?

«L’aspetto che più mi emoziona è la perfetta osmosi tra la vita della Simone e quella di N., questo continuo rimando tra i due piani che, però, non è mai fine a sé stesso ma è lì per raccontare e svelare ogni volta, un nuovo pezzetto del nostro personaggio. Ecco, alla fine, ogni tassello della vita della Simone che viene svelato diventa un elemento imprescindibile del puzzle dell’esistenza (e del futuro) di N».

Che difficoltà ha trovato nel rendere questo ruolo?

«Forse leggendo semplicemente il testo non avevo ben presente di quanto sarebbe stato faticoso, non solo mentalmente ma anche proprio a livello fisico, proprio per tutte le implicazioni emotive che il racconto comporta questa performance… posso usare il termine “spompata”? ecco, dopo ogni prova è così che mi sento: “spompata”».

Il regista Massimo Piccolo

Sabato 25 febbraio, ore 21

Teatro Bolivar (via Bartolomeo Caracciolo, 30) Napoli

081 544.2616 info@teatrobolivar.com

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