Un sogno visionario nato dalla determinazione della prof. Maria Luisa Iavarone, professore ordinario di pedagogia sociale presso l’Università Parthenope e madre del giovane Arturo, il ragazzo brutalmente accoltellato in Via Foria il 18 dicembre del 2017 da una baby-gang. Dal quel doloroso episodio è nato un movimento di “anticriminalità educativa e sociale” che ha scosso coscienze e motivato la professoressa Iavarone, che è anche Direttrice del Master, a costruire un percorso accademico volto a ripensare in maniera concreta le competenze e gli strumenti di cui devono dotarsi gli educatori per contrastare e contenere l’emergente fenomeno della violenza giovanile.
Una sfida raccolta avvalendosi degli strumenti dello sport e che, grazie alla presenza di docenti e testimonial del calibro di Pino Maddaloni, Davide Tizzano, Patrizio Oliva, Massimiliano Rosolino e Franco Porzio, sarà anche supportata da attività di stage presso importanti realtà sportive ed associative coinvolte nel progetto formativo.
Il giorno successivo, 30 marzo 2019, i masterizzandi saranno immediatamente proiettati in un workshop esperienziale, con la presenza di studiosi ed operatori di livello internazionale, sulle Arti Marziali quale fattore regolativo e di controllo dell’aggressività e dell’istinto.