Elezioni comunali ad Avellino, i partiti del centrodestra aprono ai simboli: Genovese sempre più lontano

La coalizione non è intenzionata a rinunciare alle proprie bandiere, per le elezioni bisognerà trovare un altro candidato

Al voto Un momento del congresso di Fratelli d’Italia
Al voto Un momento del congresso di Fratelli d’Italia
di Alberto Nigro
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 13:03
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​​​​​​L’ipotesi di una discesa in campo di Rino Genovese per le elezioni amministrative che il prossimo mese di giugno riguarderanno il Comune di Avellino inizia a perdere seriamente consistenza. Il giornalista irpino, infatti, che da diverse settimane è finito al centro del dibattito politico come possibile vertice di una compagine a trazione centrodestra starebbe per ufficializzare la sua definitiva uscita dai giochi.

Alla base della decisione, l’impossibilità, fino ad oggi, di ritrovare le condizioni ritenute da lui minime per una candidatura: l’assenza di simboli di partito e l’allargamento del fronte a forze civiche e politiche provenienti da altri schieramenti, anche molto distanti tra loro. Insomma, l'obiettivo è, ed è sempre stato, la costruzione di una grande formazione civica tenuta insieme esclusivamente da un programma per il governo della città. L'impresa, fin dalle prime battute, è parsa utopica, sia a causa dell'estrema eterogeneità del fronte che per le implicazioni inevitabilmente politiche di una partita che riguarda un capoluogo di provincia come Avellino, ma Genovese ha voluto lavorarci quotidianamente per mesi, ritenendo rappresentasse l'unica strada per un cambio di passo in città. La storia ha avuto inizio sul finire della scorsa estate, a seguito di alcune prese di posizione pubbliche da parte del giornalista di netta contrarietà rispetto all'azione amministrativa posta in essere dal sindaco uscente Gianluca Festa.

A far circolare il nome, poi, come possibile candidato hanno provveduto i riferimenti provinciali di Forza Italia e Lega che, con il trascorrere delle settimane, hanno registrato un crescente consenso intorno a lui. Trovato un accordo di massima con le espressioni del centrodestra, dunque, la partita si è pian piano spostata nel campo largo. Genovese, infatti, ha detto fin dal primo momento di non essere interessato a fare l'uomo di bandiera, rappresentando una sola parte politica, e di poter accettare la candidatura solo se sostenuta in maniera ampia e trasversale. In tal senso, ha avuto contatti, seppur in via non formale, con diversi esponenti di primo piano sia dei partiti che delle associazioni di centrosinistra, che, tuttavia, sembrano essersi tradotti in un nulla di fatto. Tant'è che malgrado i rapporti non sempre idilliaci tra gli esponenti di quello schieramento, la coalizione sta reggendo e la recente quanto insperata vittoria alle elezioni regionali sarde del fronte progressista potrebbe aver reso ancora più solido il progetto. A complicare ulteriormente la vicenda Genovese, la presa di posizione assunta negli ultimi giorni dai livelli regionali e nazionali delle forze del centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Unione di Centro, Democrazia Cristiana con Rotondi e Noi Moderati).

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Se in un primo momento, infatti, sembrava esserci una disponibilità di fondo a correre senza simboli per puntare sul percorso civico, col tempo è cominciata a venire fuori la necessità di dar vita a liste politiche per provare a rosicchiare un po' di consenso legato alle elezioni europee (dove il centrodestra potrebbe fare il pieno di voti, ndr.) che si svolgeranno insieme alle amministrative. Insomma, è stato un percorso a dir poco accidentato che, a strettissimo giro, dovrebbe trovare, in un modo o nell'altro, la sua conclusione. Naturalmente, se dovesse tramontare definitivamente l'ipotesi Genovese per la coalizione di governo non resterebbero alternative all'individuazione di un candidato sindaco politico.

L'onere della scelta sarebbe in testa alla forza più consistente della coalizione, quella di Fratelli d'Italia, e già nelle prossime ore potrebbe tenersi un vertice utile a fare il punto della situazione.