Click day per colf e badanti, è boom: ma solo uno su nove avrà il lavoro

Portale in tilt in pochi minuti: 86mila istanze per appena 9500 posti previsti dal Decreto flussi

Colf e badanti, record di richieste
Colf e badanti, record di richieste
di Lorenzo Calò
Martedì 5 Dicembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 17:13
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L’ultima volta che erano state aperte le maglie per l’ingresso - disciplinato e regolare - di cittadini extracomunitari da destinare a mansioni di collaborazione domestica, ciò è avvenuto 11 anni fa, ancora imperante la legge Bossi-Fini. Ecco perché ieri, al «pronti-via» del click day per la presentazione delle domande per colf, badanti e assistenti familiari, il portale del ministero dell’Interno è andato in crash. Ore 8.35, con l’apertura ufficiale della sessione fissata per le 9. Un ingorgo senza precedenti che, a fronte di 9500 posti disponibili secondo il Decreto Flussi 2023, ha visto in pochi minuti il pressoché contestuale inoltro di oltre 86mila domande. Dunque, solo una istanza su nove sarà accolta, a dispetto di un fabbisogno stimato di almeno 23mila unità lavorative l’anno.

Il decreto individua tre date per il click day: ieri è stato il giorno dedicato ai collaboratori stranieri nel settore domestico e socio-sanitario. Il prossimo sarà il 12 dicembre, per i lavoratori stagionali mentre per colf e badanti la finestra 2024 si aprirà il 7 febbraio. Per le figure ricercate per il 2023 tutte le domande potranno essere presentate comunque fino al 31 dicembre. Qualora l’istanza non rientrasse nell’elenco in base all’ordine cronologico di presentazione, il datore di lavoro visualizzerà sul portale Ali il seguente avviso «La pratica risulta al momento non in quota». «Ma il rischio è che il Ministero non invii una risposta circa l’accoglimento dell’istanza in tempo, costringendo le famiglie a presentarne una nuova, magari inutilmente e con maggiori difficoltà - dice Alessandro Ferrari, consulente del lavoro e coordinatore della sezione napoletana di Assindatcolf, l’associazione sindacale dei datori di lavoro domestico - Per questo auspichiamo procedure e tempi certi, ma anche un allargamento delle quote per il settore domestico, che sono assolutamente insufficienti a soddisfare il fabbisogno».

Elettricisti, idraulici, acconciatori, addetti alla pesca e al trasporto passeggeri con autobus, assistenti familiari. Sono queste le nuove categorie di lavoratori extracomunitari ai quali il decreto flussi triennale 2023-2025 ha aperto le porte: per il 2023 i posti disponibili sono 136mila, entro il 2025 si arriverà a quota 452mila (su un fabbisogno stimato, però, che ammonta a 833mila unità). Nello specifico 151mila nel 2024 e 165mila nel 2025. Altri 40mila ingressi sono stati ammessi nella quota 2022 per il settore agricolo e turistico. Nell’ambito delle quote per l’agricoltura e per il turismo, inoltre, si riservano specifiche disponibilità per i lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare e le cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale, anche pluriennale, «siano presentate dalle organizzazioni di lavoro maggiormente rappresentative a livello nazionale. Queste organizzazioni - specifica il provvedimento - assumono l’impegno di sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino alla effettiva sottoscrizione dei contratti di lavoro, comprese le comunicazioni obbligatorie». Cosa avviene una volta presentata la domanda? Le istanze ammesse vengono registrate sul portale con l’abbinamento di un numero di protocollo; successivamente si aprirà la fase di valutazione dei requisiti, sia di carattere formale (corretta compilazione dell’istanza), sia di profilo sostanziale, in particolare la situazione reddituale del datore di lavoro, che dovrà essere tale da offrire adeguate garanzie sul mantenimento degli obblighi contrattuali, salariali e previdenziali. E, d’altra parte, il rischio di inadempienze e rapporti al nero resta comunque dietro l’angolo dal momento che non esiste alcun automatismo tra la stipula del contratto e il controllo di regolarità, né il decreto fornisce espressamente precisazioni sugli aspetti ispettivi. «Per quanto riguarda il lavoro domestico - spiega ancora Ferrari - si tratta generalmente di contratti a tempo indeterminato, la modulazione variabile riguarda il tipo di impegno, se part time o full time con un massimo di 40 ore». E in Campania il volume maggiore di istanze - circa 15mila in totale - è arrivato ieri dalle province di Napoli e Salerno. Quanto all’identikit del richiedente, questa volta la maggior parte dei lavoratori interessati è costituita da maschi di origine pakistana, indiana e cingalese; seguono, ma più distanziate, badanti e colf bielorusse e moldave. Lo scorso aprile, in occasione del click day organizzato per l’assorbimento di unità lavorative straniere, su 252mila domande presentate in Italia 109mila furono registrate in Campania (109.716): Napoli (68.034), Salerno (19.837), Caserta (17.828). Il settore produttivo di assorbimento prevalente è stato l’edilizia, poi il comparto turistico-alberghiero e quello alimentare.
 

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