Costiere, il flop delle targhe alterne: traffico impazzito, rispunta l'idea Ztl

Giornate da bollino rosso sull'Amalfitana e sulla Sorrentina. Trasporti pubblici nel caos

Un'ambulanza bloccata nel traffico sulla Costiera Amalfitana
Un'ambulanza bloccata nel traffico sulla Costiera Amalfitana
di Mario Amodio
Mercoledì 26 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo agg. 27 Aprile, 07:04
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Ostaggi in casa propria. Così si sentono gli abitanti della Costiera Amalfitana dopo l’inferno di questi giorni sulle strade e il superaffollamento dei centri storici. Una situazione che registra tante analogie anche in Penisola Sorrentina alle prese con un boom turistico senza precedenti negli ultimi dieci anni: 90% delle strutture piene, 40.000 posti letto, una mole di veicoli in circolazione che è diventata insostenibile.

Quelle di questo lungo ponte della Liberazione sono state giornate da bollino rosso. Da un capo e dell’altro di quella che Norman Douglas definì “Terra delle Sirene” e dove i rischi oggi sono tre: scarsa vivibilità dei territori per turisti e cittadini, servizi in affanno soprattutto nel settore della mobilità e crollo inevitabile del “sentiment destination”, ovvero la reputazione sui mercati turistici.

Tutto questo per effetto di giornate che hanno lasciato il segno con traffico in tilt, resse ai bus di linea e lunghe code agli imbarchi sia ad Amalfi che a Positano. Una situazione a tratti insostenibile soprattutto per gli abitanti che sui social hanno manifestato tutto il loro disappunto per lo stato di “overtourism” ormai ai limiti. 

«Il problema ormai è serio - dice il sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani - L’overtourism crea disagi sotto il profilo della vivibilità. Ma per arginarlo occorre una convergenza parallela. Trovare un punto d’incontro tra economia e territorio dove va tutelata la vivibilità limitando l’inquinamento acustico e ambientale e garantendo la viabilità. L’importante per la Penisola era avviare un tavolo con la prefettura e ci siamo riusciti. Ora si stanno vagliando una serie di soluzioni. Certo le targhe alterne non risolvono il problema, anzi sono un palliativo. Il problema, al di là del trasporto pubblico e delle condizioni pietose in cui versa la Vesuviana, è che è cambiato il turismo. Una volta era collettivo, oggi è individuale, cioè vengono con le macchine. Certo per porre un freno ci vogliono misure drastiche come il numero chiuso. Ma queste vanno adottate solo con una visione unitaria: non si può andare da soli in questa direzione. Per ora è un work in progress, non escludiamo soluzioni drastiche».

Qui Penisola. E in Costiera? L’ipotesi, al di là delle targhe alterne (dopo il 2 maggio torneranno in vigore nei weekend di giugno, luglio e settembre e nell’intero mese di agosto) è quella di una Ztl territoriale che di fatto tenderebbe a contingentare i flussi. Ma per farla diventare realtà occorre una modifica del codice della Strada che potrebbe arrivare con un decreto legge.

«Il problema è che si lavora sempre sulle emergenze, eppure sono mesi che diciamo che sarebbe stato un anno particolare perché la richiesta è aumentata su tutto il bacino del Mediterraneo - dice Andrea Ferraioli, presidente del Distretto Turistico Costa d’Amalfi - Con l’aumento del numero dei posti letto di b&b e case vacanze sapevamo che sarebbe stato un anno difficile da gestire perché non esiste un sistema di gestione dei flussi. La legge regionale è monca e ognuno prende decisioni per fatti suoi: lo abbiamo visto con le due distinte ordinanze delle targhe alterne in Penisola e in Costiera. Aumenta la domanda, aumentano i prezzi e poi vediamo un calo di reputazione. Per non parlare della perdita di identità, con lo spopolamento dei territori. Occorre un tavolo regionale per la creazione una Dmo territoriale perché ci sono flussi troppo forti da gestire. Dopo il covid il turismo è aumentato a dismisura e noi cosa facciamo? Lo combattiamo aumentando i posti letto, peggiorando la situazione».

E gli effetti dell’overtourism, un fenomeno talmente vasto che è finito persino sotto la lente d’ingrandimento delle nazioni unite (basti pensare che l’hashtag #amalficoast è sesto al mondo per pubblicazioni, davanti a metropoli con milioni e milioni di abitanti, mentre alla voce “Località di mare” Amalfi è quarta dopo Costa Azzurra, Maldive e Honolulu) già sta producendo i primi danni. Già, perché il sentiment destination della Costiera Amalfitana ha perso già un punto e mezzo rispetto alla percentuale dello scorso anno. E questo in appena due mesi stando alla dashboard destination del distretto turistico. 

Intanto i turisti aumentano, le abitazioni da residenziali diventano strutture ricettive, i cittadini che lavoravano nei comuni di residenza sono stati costretti a cercare casa nei comuni limitrofi e oggi per raggiungere il posto di lavoro sono costretti a muoversi in auto o scooter ingolfando ulteriormente il traffico. E non solo in Costiera, ma anche in Penisola. Due terre che dopo il mito delle sirene stanno conoscendo l’impietosa legge degli inferi. 
 

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