Napoli, parla il 19enne ferito ai Tribunali: «Dolore lancinante, è stato un incubo»

Napoli, parla il 19enne ferito ai Tribunali: «Dolore lancinante, è stato un incubo»
di Giuseppe Crimaldi e Melina Chiapparino
Giovedì 23 Gennaio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 11:23
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Ancora sangue nel cuore del centro storico di Napoli. Tornano a sparare le armi e, ancora una volta, è un giovane a finire nella traiettoria dei proiettili. Un giovane di 19 anni è stato ferito in circostanze non ancora chiarite l’altra notte in via dei Tribunali. La vittima - Saban Sulejmani - è un ragazzo incensurato: il colpo di pistola sparato da uno sconosciuto gli ha centrato una gamba, recidendo l’arteria femorale. Ricoverato in ospedale, è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico, e non corre pericolo di vita.

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Indagini in corso della Polizia di Stato, che sta verificando la versione fornita dal ragazzo. Il ferimento è avvenuto poco prima dell’una e mezza della notte tra martedì e mercoledì. Saban, di origini nordafricane, è nato e vive a Napoli con la sua famiglia, in vico Panettieri. Stava percorrendo via Tribunali per rincasare quando, improvvisamente, ha avvertito una fitta alla coscia e solo allora si è accorto del sangue. La Scientifica, giunta sul posto, ha repertato un’ogiva di proiettile - presumibilmente la stessa che ha ferito il 19enne - che dopo avergli trapassato l’arto si è andata a conficcare nella saracinesca di un ristorante al civico 376 della strada. 

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Che cosa può essere accaduto? Saban si è trovato casualmente, come sostiene, al centro di una “stesa”? Sulla traiettoria del colpo che qualcuno voleva far finire nella saracinesca del locale, a quell’ora chiuso? Oppure è finito al centro di uno scambio di persona? Gli investigatori, al momento, non escludono alcuna pista: e scavano in queste ore anche nella vita del giovane che - lo ripetiamo - è incensurato e pare estraneo ad ambienti poco puliti. Sulla sua pagina Facebook Saban, il 12 marzo dello scorso anno, celebrava orgogliosamente l’acquisizione della cittadinanza italiana posando in alcune foto che lo ritraggono sorridente e felice davanti al tricolore italiano in un ufficio del Comune.

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Saban è un miracolato. Grazie al pronto intervento del 118, che lo ha soccorso, il ragazzo si è salvato: aveva perso molto sangue. «Ho sentito un forte bruciore alla coscia e ho visto il sangue scorrere - dichiara al Mattino dal suo letto d’ospedale - ma non avevo capito cosa stava succedendo». Saban conferma dunque quanto ha dichiarato nell’immediatezza del fatto agli agenti che lo hanno soccorso in via dei Tribunali: non si era reso conto di trovarsi in mezzo ad una sparatoria, e - forse - ad una “stesa”. Le sue parole descrivono drammaticamente quei terribili secondi vissuti con paura e comprensibile preoccupazione alla vista del sangue che scorreva abbondantemente sulla gamba. «Erano quasi le due di notte - prosegue - e stavo camminando da solo, lungo via dei Tribunali, quando all’improvviso ho sentito cedere la gamba sotto un dolore lancinante che sembrava perforarmi l’interno della coscia». Il colpo - che come detto è entrato e fuoriuscito dall’arto - gli ha trafitto l’arteria femorale e avrebbe potuto compromettere gravemente la vita se i soccorsi non fossero stati tempestivi, come è accaduto.

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famiglia


Saban è stato trasportato da un’ambulanza del 118 all’ospedale Loreto Mare dove i sanitari gli hanno prestato le prime cure, tamponando l’emorragia provocata dal colpo di pistola. La criticità della situazione ha però reso necessario l’immediato trasferimento all’Ospedale del Mare. Una volta giunto al presidio di Ponticelli, il ragazzo è stato operato e ricoverato successivamente nel reparto di Chirurgia Vascolare. L’equipe chirurgica ha cominciato a operare alle 4 del mattino e solo dopo più di 5 ore, il ragazzo ha potuto lasciare la sala operatoria. L’intervento è riuscito perfettamente a riabilitare l’arteria della vittima che rimarrà ricoverata nel presidio di Napoli est con una prognosi che per il momento e in misura cautelativa, rimane riservata. Quest’ultimo episodio riaccende i riflettori su quanto continua ad accadere nei vicoli e nelle strade del centro storico, sempre teatro di scorribande armate che nemmeno i serrati controlli delle forze dell’ordine sembrano riuscire a scoraggiare.
 

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