Vigilanza in Galleria: siamo alla colletta. Delusione, ieri, nel corso del vertice al palazzo di Governo da parte del prefetto Claudio Palomba per la decisione delle assemblee condominiali, che - come anticipato dal Mattino nei giorni scorsi - hanno stabilito di non farsi carico delle spese della guardiania notturna, essenziale per salvare la Umberto I dal degrado e dagli incivili. Le votazioni a maggioranza dei 12 condomini non hanno dato esito positivo, insomma, a pagare i circa 13mila euro - questo l’importo previsto - fino a fine dicembre 2022. Ma dove non arriva la votazione classica, potrebbe arrivare l’etica del dono, cioè l’assunzione individuale di responsabilità dei singoli privati per l’interesse collettivo.
Almeno questa è l’ultima speranza per allestire la guardiania notturna nel monumento del Risanamento partenopeo. Intanto, ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi, partirà «a breve» il restauro della pavimentazione della Galleria Umberto e si stanno completando le ricognizioni per il restauro della copertura.
La cifra totale per la guardiania notturna a carico dei privati si aggira intorno ai 20mila euro, 7mila dei quali sono già coperti da Aicast (associazione di categoria con sede alla Umberto I) che ha offerto questo contributo. Resterebbero dunque 13mila euro da spalmare tra i condomini. Non un Everest economico, insomma. E se, come detto, le assemblee hanno votato contro, va anche sottolineato - ed è questa la principale speranza di riuscita del piano del prefetto - che non tutti i privati sono contrari a contribuire al rilancio della Galleria. Tra loro c’è il dottor Luigi Muto, vicepresidente di Confcommercio Napoli: «Il prefetto ha sottolineato la delusione per le decisioni dei condomini a non aderire alle spese - commenta - Io ho sottolineato che, sebbene le assemblee siano state sfavorevoli, non tutti i condomini sono in disaccordo a farsene carico. Io, per esempio, sono favorevole. Il prefetto ha dunque messo a verbale che l’adesione alla vigilanza può avvenire su base volontaria dei singoli privati, e successivamente potranno aderire anche le assemblee. Durante il vertice c’è anche chi ha proposto l’istituzione di una tassa comunale per il pagamento della vigilanza, ma la discussione su questo tema non è proseguita. Va anche detto che tanti condomini restano convinti del fatto che la Galleria sia suolo pubblico, ma resto convinto che le condizioni del Comune al momento non consentono una vigilanza notturna. Serve buona volontà dei privati. Credo e spero che anche qualche negozio chiederà di partecipare».
Sintetizzando lo scenario attuale, il destino della Galleria è dunque aggrappato a una colletta su base spontanea. Obiettivo: 13mila euro. Una sorta di crowdfunding calato però nel reale e non nel virtuale. Una buona notizia, in questo senso, arriva dalla famiglia Barbaro (che senza dubbio, con le sue svariate boutique d’abbigliamento, è tra le principali protagoniste della Umberto I): «Ci hanno chiesto già nei giorni scorsi dalla prefettura la disponibilità a pagare una sorveglianza notturna - spiega Fabiana Barbaro - Da parte nostra c’è sicuramente la volontà di salvaguardare il monumento. Se si tratta di una cifra ragionevole, siamo sicuramente disposti a dividere le spese con altri tra proprietari e anche con singoli condomini. Assumendoci quest’onere, però, ci aspettiamo che il Comune aumenti il decoro in Galleria, garantendo maggiore pulizia, che tenga fede agli impegni presi e che si raggiunga una collaborazione a 360 gradi con le istituzioni». Facendo due calcoli, se si arrivasse a una decina di adesioni volontarie alle spese, con un esborso di circa 260 euro al mese si otterrebbe il tanto atteso presidio notturno. E dunque l’allontanamento di babygang e vandali da una delle location più importanti della Napoli del boom turistico.