Luongo: «Al Centro direzionale eventi,
sport e mercati: noi pronti a investire»

Luongo: «Al Centro direzionale eventi, sport e mercati: noi pronti a investire»
di Valerio Esca
Sabato 10 Settembre 2022, 23:56 - Ultimo agg. 12 Settembre, 20:13
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Fabrizio Luongo, segretario di Casartigiani Napoli e vicepresidente vicario della Camera di Commercio, guardando oggi il Centro direzionale qual è il suo giudizio?
«Lo smart working durante il periodo pandemico, proseguito anche per comodità e risparmi aziendali, ha acuito la desertificazione degli uffici, in un Centro direzionale che già nelle ore del pomeriggio si presentava come area fantasma, costringendo locali e attività commerciali a investire solo negli orari antimeridiani per poi iniziare ad abbandonare pian piano la city». 
 

Quali sono le vostre proposte per il Centro direzionale?
«Secondo Casartigiani il declino del Centro direzionale si arresta con il ripopolamento dell’area decentrando, in quello che può essere il luogo ottimale della città per pedonalizzazione e spazi, gli eventi che oggi sono concentrati sul lungomare. Non occorrono però manifestazioni occasionali, bensì eventi calendarizzati sui quali programmare e su cui le imprese possono investire per tempo. Ad esempio eventi sportivi per passare a raduni e competizioni canine, o con mercatini e fiere dell’artigianato. Ma non solo si potrebbe fare di più». 
 

Ovvero? 
«Sarebbero auspicabili aree dedicate ai più piccoli o agli anziani anche se solo nei festivi con iniziative tematiche come il teatro dei burattini, cinema e concerti all’aperto nei periodi primavera-estate o luoghi di check-up e screening gratuiti, già promossi spesso da Asl e associazioni, ma non sempre in aree cittadine raggiungibili.

In sintesi costruire una serie di appuntamenti, a regia comunale, chiamata ad attrarre e soprattutto ad agevolare tali azioni anche con un richiamo autorevole del sindaco Manfredi alla responsabilità del mondo associativo e imprenditoriale». 

Cosa serve a stretto giro?
«Certamente realizzare una riqualificazione, per attrarre nuovi eventi e quindi invogliare le imprese a investire nuovamente nel Centro direzionale, facendo anche un’attenta ricognizione di tanti locali abbandonati - anche dalle banche - o non abbandonare quei piccoli presìdi. Una nuova pavimentazione di base, ma soprattutto più aree verdi, questo può essere un grande attrattore e si potrebbe realizzare una scuola-laboratorio di giardinaggio o di agraria, come potrebbe altresì essere offerta in adozione a Green care agevolandone il suo compito. Entro dicembre Casartigiani Napoli presenterà un progetto per la creazione nel Centro direzionale di un Polo innovativo di sostegno alle imprese per la trasformazione digitale e nuove tecnologie, per accompagnare start-up, spin off, e realtà volte a promuovere l’economia circolare per valorizzare processi di sostenibilità, tale progetto ambizioso ha già i suoi investitori e siamo convinti che il Centro direzionale sia il luogo più consono». 
 

Spostare la cittadella della Regione a poca distanza dal Centro direzionale non rischia di creare ulteriore desertificazione? 
«Premetto che non credo nella fattibilità dello spostamento annunciato dal presidente De Luca, sia perché il Comune dovrebbe concedere un’autorizzazione, che non sarà facilmente condivisibile, sia perché distanzierebbe incomprensibilmente il palazzo del Consiglio regionale, attualmente di proprietà, dagli altri uffici della Giunta oggi in affitto, acuendo distacco e frammentazione fisica degli uffici regionali. Al contrario destinerei a struttura ricettiva i locali di Palazzo Santa Lucia per collocarne invece gli uffici nel Centro direzionale. La sola anticipazione del pensiero del presidente della Regione a spostare gli uffici, mi spiace dirlo, credo abbia aumentato i danni: chi oggi avesse ipotizzato di investire o chi oggi resiste con sacrificio in quell’area inizia a dubitare del suo futuro; chi ci governa dovrebbe evitare tali fibrillazioni soprattutto se del tutto ipotetiche». 
 

È ottimista o pessimista sul futuro del Centro direzionale? 
«Sono ottimista per carattere, ma non fatalista, ovvero credo che le cose possono cambiare, ma che ognuno seppur nel suo piccolo deve fare. Casartigiani in tal senso svolgerà il suo ruolo così come io stesso mi spenderò per la rinascita del sito strategico della città».
 

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