Milan-Napoli 1-0, ko duro a San Siro: addio quarto posto

Gli azzurri ancora sconfitti in trasferta

Milan-Napoli 1-0
Milan-Napoli 1-0
Lunedì 12 Febbraio 2024, 00:05 - Ultimo agg. 16:35
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Le luci di San Siro oscurano le stelle della Champions League. Adesso sì, per il Napoli arrivare al quarto posto rientra nella sfera delle imprese semi impossibili. La sconfitta di Milano contro i rossoneri mette (quasi) la parola fine sulla rincorsa al quarto posto e adesso gli azzurri dovranno addirittura stare attenti alle spalle per provare a centrare quantomeno un piazzamento in Europa League ed evitare la triste gogna della Conference.

Eppure il Milan che si porta a casa i tre punti non ha dato la sensazione di meritare così nettamente un vantaggio di 17 punti in classifica sugli azzurri. Gli azzurri ci provano ma come spesso gli è accaduto in stagione, non segnano, particolare non del tutto indifferente in questo sport che si chiama calcio e nel quale vince chi realizza un gol in più rispetto agli avversari. 

Mazzarri ripropone la difesa a tre con Ostigard, Rrahmani e Juan Jesus mentre Kvara è l’uomo deputato ad accendere l’attacco rappresentato dal solo Simeone. Pioli, invece, non cambia lo spartito del suo Milan con il solito 4-2-3-1.

La svolta poco dopo la metà del primo tempo arriva inaspettata perché fino a quel momento il Napoli non aveva concesso campo ai padroni di casa. Ma al Milan bastano tre tocchi di Giroud, Leao e Theo per infilare la difesa azzurra in versione brutta addormentata.

Di Lorenzo e Ostigard si fanno attrarre da Giroud e Leao, mentre Lobotka non ha il passo per seguire lo scatto di Theo che a due passi da Gollini non sbaglia. Il vantaggio del Milan non rappresenta in maniera del tutto limpida l’andamento di un primo tempo nel quale il Napoli la prima vera occasione da gol l’aveva confezionata Kvara per Simeone che in corsa ha solo sfiorato la traversa della porta di Maignan. Poteva essere e non è stato. Perché Mazzarri con la pazienza del vecchio saggio e la diligenza del buon padre di famiglia ha restituito alla squadra quelle sicurezze che si erano sgretolate sotto la gestione Garcia. E allora quello dei primi minuti di San Siro che intona i soliti cori contro i napoletani, è un Napoli che non ha paura di giocare a viso aperto, di difendersi con ordine e ripartire in velocità. Funziona anche l’operazione di depistaggio degli avversari su Kvara. Il georgiano che sembrava capace di giocare solo in quella fetta laterale di campo si riscopre sottopunta moderno. 

È lui ad accendere l’interruttore lì davanti e con le sue finte manda ai matti la difesa rossonera. È in palla. Non si nasconde, anzi. Il georgiano si diverte ad andare incontro ai compagni per ricevere il pallone e provare a inventare. Uno, due, tre volte, quando punta gli avversari sembra sempre che possa succedere qualcosa di buono, ma le sortite di Kvara - che per lunghi tratti sembra tornato quel demonio infermabile della passata stagione - non bastano al Napoli per restare aggrappato alla partita.

Questo anche perché il centrocampo azzurro sembra il Triangolo delle Bermuda con Zielinski e Anguissa che spariscono sistematicamente quando invece ci sarebbe da far sentire la propria presenza. Ecco, loro due non sono nemmeno lontani parenti dei due pretoriani di Lobotka che lo scorso anno mettevano a ferro e cuoco i centrocampo di tutta Italia. E invece no. La musica lì in mezzo è totalmente cambiata: da un elettropop travolgente a una caciara da balera oramai totalmente fuori moda. 

 

Il Napoli esce dagli spogliatoi indossando un abito tutto nuovo. Politano prende il posto di Ostigard e andandosi a piazzare largo nel tridente impone il ritorno della difesa a tre. L’occasione migliore per gli azzurri, però, la costruisce Bennacer che balbetta in fase di costruzione e si fa rubare tempo e pallone da Simeone. La conclusione del Cholito, però, finisce di poco alta. È anche l’ultimo acuto della partita di Simeone, perché al suo posto entra Raspadori. È un cambio che non sortisce alcun effetto, perché l’attaccante italiano si smarrisce tra le maglie dei difensori del Milan senza riuscire mai a entrare nel vivo dell’azione.

Si prosegue per fiammate. Quelle di Kvara (che intanto è ritornato alle origini, cioè esterno a sinistra) e Politano per il Napoli, alternate a quelle di Leao per il Milan. Fumo a San Siro, però, perché non segna più nessuno. Il Milan blinda il terzo posto mentre il Napoli vede allontanarsi la zona Champions nonostante una partita da recuperare.

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